VIDEO | In mattinata presentati il Festival del turismo sostenibile e il libro Calabbria cost tu cost di Alessandro Frontera. Diversi gli eventi previsti nel corso delle cinque giornate
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Ha preso il via oggi la decima edizione del Premio Letterario Caccuri, uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’estate calabrese organizzato dall’Accademia dei Caccuriani. Cinque le giornate dedicate alla letteratura, al giornalismo, alla musica, al teatro, alla poesia e all’enogastronomia, che animeranno il suggestivo borgo del Crotonese. Fino al 10 agosto, quando si terrà la premiazione del prestigioso contest di saggistica, numerosi gli eventi in programma con ospiti d’eccezione.
Il Premio compie 10 anni
«Il Premio Caccuri nasce come contest di saggistica e nel tempo ci siamo resi conto, a seguito dalla popolarità e visibilità raggiunte, di voler ampliare l’iniziativa,così ne abbiamo fatto un vero festival. Questa decima edizione, come quella precedente, ha un arco di svolgimento nell’arco di tutta la giornata con eventi al mattino, pomeridiani e serali. Concluderemo il 10 sera con la premiazione» racconta Adolfo Barone, presidente dell’Accademia dei Caccuriani.
I quattro finalisti che si contenderanno l’ambito riconoscimento, come annunciato, sono Paolo Crepet con “Oltre la tempesta. Come torneremo a stare insieme”, Dacia Maraini con “La scuola ci salverà”, Cristina Parodi con “E vissero tutti felici e contenti?” e Antonella Viola con “Danzare nella tempesta. Viaggio nella fragile perfezione del sistema immunitario”.
In occasione della decima edizione, Poste Italiane, che ha deciso di sponsorizzare l’evento, dedicherà un annullo filatelico al Premio e in piazza Umberto, a Caccuri, il 10 mattina sarà possibile ritirare gratuitamente la cartolina.
Il Festival del turismo sostenibile
Questa mattina, il primo evento nella villa comunale di Caccuri, dove ha fatto tappa il Festival del turismo responsabile: «Turismo responsabile è innanzitutto fare becoming e non incoming, cioè non contare il numero dei turisti che si recano nei luoghi che vogliono visitare, ma dare rilievo alla conoscenza in funzione dello sviluppo del territorio. L’altro principio - ancora più bello secondo me - che il festival sostiene è che il turista non faccia turismo mordi e fuggi ma divenga cittadino temporaneo, che significa non solo scoprire le bellezze storiche e artistiche del posto, ma entrare in empatia con la comunità locale anche approfondendo le sue problematiche, e qui nel sud Italia non mancano» ha spiegato Luigi Mingrone, fondatore dell’associazione Napoli InVita.
Quest’anno il Festival del turismo responsabile è dedicato al “Diritto di respirare”: «Una espressione mutuata da un filosofo camerunense che si chiama Achille Mbembe e che attiene al diritto universale di ogni essere umano di respirare non solo dal punto di vista fisico, ma anche culturale, ad esempio. Un respiro che può essere compromesso da tanti fattori, come un virus biologico, ma anche – mi viene da pensare – da una politica economica oppressiva o dalla mancanza di legalità».
"Calabbria cost tu cost"
Nell’ambito dell’evento di questa mattina, è stato presentato anche il libro “Calabbria cost tu cost” di Alessandro Frontera: «Sono originario della Calabria, ma ho sempre vissuto a Varese. Un giorno ho deciso di cambiare vita, di prendermi un periodo sabatico e sono sceso in Calabria. Avevo il desiderio di viaggiare e affrontare un cammino a piedi e ho deciso di attraversare questa regione nel suo punto più largo, da Cirò Marina a Paola. Ho fatto questa meravigliosa avventura in solitaria che ho scelto poi di raccontare in questo libro» spiega l’autore.
Ma perché tutti quei presunti errori nel titolo del libro? «Ho voluto scrivere Calabbria (con due b) perché il calabrese quando pronuncia il nome della sua regione, lo fa accentuando questa cosa, ma per me non è un difetto del dialetto, semmai è proprio l’amore che prova per la sua terra. E poi questa pronuncia racchiude anche un po’ i sapori e l’asprezza di questa terra. Per quanto riguarda il cost al posto di coast, l’ho semplicemente italianizzato perché siamo legati al nostro dialetto, mentre il tu al posto del to l’ho scelto perché al centro del viaggio c’è il viaggiatore».
La prima serata
Tutto è pronto, intanto, in piazza dell’Abbazia della Madonna del Soccorso o della Riforma per ospitare questa sera "Il sapore dei libri", il ciclo di presentazioni che quest’anno coinvolge Raffaele Gaetano intervistato da Antonio Chieffalo, Enzo Ciconte intervistato da Giuseppe Gervasi, Marilisa Morrone e Filippo Veltri intervistato da Giusy Regalino. Protagonisti della serata anche lo scrittore Franco Laratta e lo chef Emanuele Lecce, vincitore del Premio miglior chef emergente 2020 del Gambero Rosso, che presenta un piatto dedicato al Premio letterario Caccuri realizzato con alcune delle eccellenze agroalimentari locali.