“Rigeneriamo San Ferdinando”, è questo il passaparola scelto per rivitalizzare la parte nord del lungomare all’insegna dell’integrazione, della memoria e della salvaguardia ambientale. Nell’ambito di “Campagne Aperte”, uno dei progetti che vede impegnata nella Piana reggina la federazione delle chiese evangeliche italiane, prima la pulizia straordinaria dell’arenile, poi una riflessione intorno alle lotte politico-sociali e un concerto di Sandro Joyeux, hanno consentito quella compartecipazione tra stranieri e calabresi auspicata anche dal Comune e dall’associazione Santa Barbara, partner della Giornata.

Diverse sono state quindi le tessere del mosaico ideato dal coordinatore del progetto, Francesco Piobbichi, che ha animato il Giardino della Memoria, dove sono passate in rassegna le testimonianze tra gli altri di Carmela Ferro, compagna di Giuseppe Valarioti – il segretario del Pci ucciso dalla mafia nel 1980 – e di don Salvatore Giovinazzo, che ha ricordato la resistenza degli abitanti di Eranova, il villaggio raso al suolo neli anni ’70 per consentire la costruzione del porto di Gioia Tauro.

Spazio anche a Maria Domenica Severino, nipote del compianto sindacalista Cgil e amministratore del Pci, Pasquale Severino, a Madoufoune Fofana superstiste dell’agguato che a San Calogero costò la vita al migrante Soumaila Sackò, nonché al sindaco Luca Gaetano che ha sottolineato la convergenza sui temi di una integrazione diversa, peraltro suggellata con la creazione nel paese della tendopoli del primo ostello solidale, voluto dalla Federazione nell'ambito del progetto Mediterranean Hope.