Una tradizione artistica che dopo 400 anni vede a Gerace il ritorno delle maioliche commissionate nel ‘700 dall’Ordine dei Cavalieri di Malta per la loro sacra infermeria.

L’esposizione, che sarà visitabile fino al prossimo 2 ottobre, è un progetto ideato da Giuseppe Mantella e dall’associazione Arte e Fede ed è promossa dalla Diocesi di Locri e dall’amministrazione comunale geracese.

Lo stile che contraddistingue queste ceramiche, comune alle maioliche geracesi realizzate tra il Cinquecento e il Settecento, è il risultato dell’incontro dell’influenza veneziana e di quella ligure sul territorio calabrese. Un’occasione per approfondire la storia della produzione maiolicara. «Sono meraviglie riconosciute in tutto il mondo – afferma il responsabile del progetto Arte e Fede Giuseppe Mantella – la loro particolarità sta nel fatto di aver rappresentato quasi sempre, oltre a decorazioni floreali, anche dei volti, e i ritratti che noi vediamo dobbiamo immaginarli come gente di Gerace».

Il materiale emerso duranti gli scavi eseguiti nella Locride durante gli ultimi 40 anni sarà oggetto di studio e messa in sicurezza, permettendo così di avere oggi informazioni più complete circa la storia della produzione locale.

«Ringraziamo l’ambasciatore di Malta per l’Italia e tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo che è un piccolo cammeo – ha espresso il responsabile dei beni culturali della diocesi locrese don Fabrizio Cotardo - pensiamo di dedicare un’ala del museo diocesano al recupero di tanti cocci in una nuova iniziativa museale che possa raccontare la storia delle maioliche di Gerace attraverso la formazione di un centro studi dedicato che avrà come luogo principe il Comune di Gerace e la Cittadella Vescovile».