Teatro dei principali eventi che si svolgono a Falconara Albanese, la piazza intitolata all’eroe arbëresh per antonomasia, Giorgio Castriota Skanderbeg, è stata impreziosita con la posa di un monumento che - realizzato dall’artista kosovaro Asim Lokaj - ne ritrae le fattezze con impressionante precisione.

Scoperto nel corso di una cerimonia che ha visto la partecipazione dell’ambasciatrice del Kosovo in Italia, Lendita Haxhitasim, il busto è frutto di una donazione della Fondazione guidata dall’ex calciatore di Serie A Lorik Cana, presente anch’egli all’incontro con la comunità dell’unico paese albanofono di Calabria affacciato sul mare.

La scopertura della statua in bronzo è stata preceduta da un incontro nell’ex scuola elementare in cui è stata spostata la sede del comune, un convegno vero e proprio al quale hanno preso parte anche la viceprefetto vicario Rosa Correale, il consigliere provinciale Giovanni Tenuta, i sindaci di Lungro, Firmo e San Demetrio Corone, rispettivamente Carmine Ferraro, Giuseppe Bosco ed Ernesto Madeo (quest’ultimo anche nella veste di commissario straordinario della Fondazione “Arbëreshë di Calabria), il diplomatico Francesck Fusha, esponente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale, il professore Francesco Altimari, che all’Università della Calabria insegna Lingua e Letteratura Albanese, il protopresbitero papas Pietro Lanza e il sacerdote del paese papas Marcello Iancu, oltre ovviamente al primo cittadino falconarese Franco Candreva e a diversi esponenti della maggioranza consiliare e dell’esecutivo in carica.

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«Per me è la terza volta che visito Falconara Albanese - ha detto l’ambasciatrice Lendita Haxhitasim - ed ogni volta è un onore e un piacere.  Con il sindaco (Franco Candreva, ndr) avevamo convenuto che qui mancava un monumento dedicato a Skanderbeg, e oggi sono particolarmente felice di vedere un altro comune arbëreshë che porta questa figura così importante per tutti noi. Ovviamente per me è sempre una emozione celebrare il nostro eroe, che per noi è la personificazione della lotta per la libertà e l'indipendenza, che sono i valori e i principi cui noi tutti tendiamo, anche tutt’oggi, con tanta ammirazione. Vorrei che questo momento serva anche alle future generazioni, ai giovani, di modo che possano guardarlo ed ispirarsi a questi valori, potendo sempre ricordarsi delle loro radici, della tradizione arbëreshë e quello che ci accomuna. In tutto questo loro devono sentirsi ancora più ricchi, perché vivono in Italia e portano una cultura, una tradizione, una lingua che arricchisce ancora di più questo paese. Quindi io oggi non posso che non sentirmi molto fiera e orgogliosa di essere qui».

 «Questo momento è molto importante - ha commentato la dottoressa Rosa Correale, intervenuta nella sua veste di viceprefetto vicario - perché tra l'altro sappiamo benissimo  quanto siano uniti i paesi arbëreshë nella provincia di Cosenza. È importante perché si celebra un condottiero (Giorgio Castriota Skanderbeg, ndr) che con la sua audacia, con il suo coraggio, ha fermato l’avanzata dell'impero ottomano. È un inno, è un emblema per tutte le queste comunità che ovviamente sentono forte il senso e lo spirito proprio dell'unità».