VIDEO | È noto per il prestigioso Premio letterario ma oltre all'Accademia dei Caccuriani, che organizza da 12 anni la kermesse, il suggestivo borgo medievale crotonese riaccende la sua storia anche grazie agli eventi promossi dall'associazione presieduta da Anna Calfa
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Si chiama Arte in gioco ed è un'associazione culturale che dal 2016 promuove le tradizioni locali, favorisce momenti di condivisione attraverso il teatro, la musica, l'enogastronomia, un sodalizio che anima i vicoli e le giornate di Caccuri, il borgo medievale crotonese conosciuto ormai in tutta Italia e non solo per il prestigioso Premio Letterario organizzato dall'Accademia dei Caccuriani che quest'anno, per la 12ma edizione, ha visto trionfare il filosofo Massimo Cacciari.
Arte, storia e cultura
«Noi ci occupiamo un pò di tutto - spiega la presidente Anna Calfa -: facciamo teatro per riprendere il dialetto, organizziamo le sagre per mantenere vive le tradizioni, abbiamo cercato di inventarci qualcosa di bello, come installazioni ed esposizioni nei vicoletti per far trovare ai turisti qualcosa in più rispetto a quello che già il borgo offre come i monumenti. Noi possiamo solo ringraziare chi ha ideato il Premio letterario perchè ci ha portato a livelli internazionali».
Un percorso letterario
E proprio per rendere omaggio ad uno degli organizzatori del fortunato contest di saggistica, Olimpio Talarico, l'associazione ha dato vita ad un'originale iniziativa, una delle ultime in ordine di tempo, ovvero un percorso letterario lungo le vie del centro storico scandito da 35 mattonelle con altrettante citazioni dello scrittore caccurese trapiantato al nord, tratte dai suoi sei romanzi. «L'idea è stata realizzata velocemente, questo è arte in gioco – aggiunge Teresa Raimondo -, pensiamo, sviluppiamo e progettiamo e realizziamo nell'immediato. Abbiamo ragionato lasciandoci ispirare un po' dai tre organizzatori del premio letterario, Adolfo Barone, Olimpio Talaico e Roberto De Candia che come “tre amici al bar”, parafrasando una vecchia canzone, hanno dato vita ad un progetto di successo. Così anche noi, “tre amiche dell'associazione Arte in gioco”, abbiamo pensato di creare qualcosa di carino nel nostro borgo e nello stesso tempo dedicarla ad un nostro stimato concittadino».
«Il paese è di chi lo vive»
«I romanzi di Talarico sono ambientati tutti in tempi passati – racconta Rosina Frontera – ed è bello non solo riscoprire il passato nei suoi romanzi, quindi per le nuove generazioni sicuramente è una fonte di ispirazione, ma anche riviverli nel presente. Perchè è vero che, soprattutto il centro storico non è vivo come allora o come nei romanzi di Olimpio, però è una speranza anche per il futuro perchè le nuove generazioni possano rendersi conto che il paese è di chi lo vive e quindi bisogna renderlo vivo per noi che ci viviamo».