Il 2 agosto 1980, nella stazione ferroviaria della città, una cruenta azione terroristica fece esplodere un ordigno provocando 85 vittime. L'associazione L'Agorà chiede di intitolare un luogo pubblico in memoria del 56enne
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Quel 2 agosto 1980, alle 10:25 di un sabato qualunque, nella stazione ferroviaria di Bologna Centrale si udì un tremendo boato. L'esplosione - che segnò una delle pagini più tristi della storia italiana nel secondo dopoguerra - avvenne nella sala d'aspetto di seconda classe dello scalo ferroviario felsineo, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze: un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, venne fatto esplodere e causò il crollo dell'ala Ovest dell'edificio. La carica esplosiva era stata miscelata con cura professionale per essere micidiale e devastante e causare il maggior danno possibile. Tra le vittime dell’attentato - in cui rimasero uccise 85 persone e oltre 200 furono ferite - vi era il reggino Antonio “Totò” Lascala.
Antonio “Totò” Lascala
2 agosto 1980. Francesco Antonio Lascala, 56 anni, di Reggio Calabria, quel giorno si apprestava a partire dalla sua città natia per dirigersi a Cremona e trascorrere alcuni giorni dalla figlia Enza e dal genero Osvaldo. Francesco, chiamato “Totò” dai più cari, con la passione della pesca tipica degli uomini marinari, era sposato e aveva tre figli. Una vita trascorsa come centralinista alle Ferrovie dello Stato dopo di che era andato in pensione. Il treno partito dalla Calabria aveva accumulato 3 ore di ritardo, per questo motivo Totò aveva perso la coincidenza per Cremona che lo costrinse ad una lunga attesa alla stazione di Bologna, dovendo aspettare il treno delle 11,05. Un’attesa che si fermò nel momento in cui denotò la bomba che lo uccise nella sala d’attesa.
La richiesta di intitolargli un luogo pubblico
In una nota stampa il circolo culturale “L'Agorà” fa sapere di aver «inoltrato lo scorso 6 agosto 2018 una richiesta di intitolazione di luogo pubblico al Comune di Reggio Calabria, proposta acquisita d’ufficio al prot. 125802 del 6 agosto 2018 – indirizzata al sindaco Giuseppe Falcomatà, al segretario generale Giovanna Antonia Acquaviva, al presidente della Commissione Toponomastica Giuseppe Cantarella, al presidente del Consiglio Demetrio Delfino».
«A distanza di un anno da tale richiesta - conclude il circolo culturale - non si conosce la posizione del Comune di Reggio Calabria ed a distanza di 39 anni la Città di Reggio Calabria è l'unica amministrazione a non aver preso atto di tale azione commemorativa».