VIDEO | Il procuratore rilancia i timori per gli interventi legislativi sulla giustizia. Il conduttore di Quarto grado si rifiuta di intervistare la giornalista e scrittrice: salta la presentazione del libro. Carrisi e Formigli tra i grandi nomi del panorama nazionale nel borgo del Crotonese
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«Il senso della mia presenza qui stasera è anche quello di cercare di spiegare in modo semplice anche ai non addetti ai lavori, non usando termini tecnici, cose complesse cioè modifiche normative, spiegare di cosa avremmo bisogno. È importante che l'opinione pubblica si renda conto di ciò che sta accadendo e di cosa avremmo bisogno perché continuando così stiamo sempre più perdendo terreno nei confronti delle mafie». C'era anche Nicola Gratteri tra gli ospiti più attesi della tredicesima edizione del Premio Letterario Caccuri, organizzato dall'Accademia dei Caccuriani presieduta da Adolfo Barone affiancato da Roberto De Candia e Olimpio Talarico.
Il procuratore di Napoli è stato accolto dagli applausi del pubblico che anche per la quarta serata, aperta dalle note di Fulvio Cama, ha dimostrato grande apprezzamento rispetto ad un'iniziativa di successo che sta portando nel Crotonese grandi fime del giornalismo italiano e personaggi di spicco del mondo della cultura e della tv. Dal direttore di Rai Libri, Roberto Genovesi a all'esperto di criminologia Donato Carrisi, che ha ricevuto il Premio Narrativa, con la torre d'argento del maestro orafo Michele Affidato, al giornalista, conduttore e autore televisivo Corrado Formigli che insieme al drammaturgo Stefano Massini, ha portato in scena lo spettacolo Titanic, un esperimento di teatro civile per accendere una luce sulla crisi climatica: «È un'idea nata da Stefano Massini ed è arrivata subito dopo le alluvioni e altri problemi che ha affrontato la sua terra, che ci hanno dimostrato come la crisi climatica sia gravissima, Poi ci siamo messi insieme a scriverlo, a pensarlo ed è nato un modo di informare che è quello del teatro che si nutre di storie poco conosciute e dimenticate e che si rivolge sicuramente ai bambini. Noi, i nostri padri e nonni siamo quelli che hanno fatto i danni ma loro che mondo avranno? Per me questo spettacol0 ha questo significato e infatti si conclude con una lettera ai miei figli cioè quello di dare a loro la spinta perchè si battano».
Fuori programma polemico della Lucarelli
Nel corso della serata poi un inaspettato fuori programma con l'uscita di scena di Selvaggia Lucarelli, a Caccuri per presentare il suo ultimo libro "il vado di Pandoro", che per screzi tra lei e il conduttore di Quarto grado Gianluigi Nuzzi, presentatore della serata con Vittoriana Abate, ha deciso di abbandonare la scena. «Ma dov'è Nuzzi? - ha chiesto alla Abate arrivando sul palco -. Gianluigi dove sei? Mi offendo, sono arrivata da Milano e lui si rifiuta di presentarmi? Ha intervistato assassini, condannati e non intervista me? Signori io sono molto felice di essere qui però non mi sembra che l'accoglienza sia degna di questo grande sacrificio fatto veramente con entusiasmo perché io dovevo andare in vacanza e questa è l'ultima data di presentazione del libro - ha detto rivolgendosi al pubblico -. Io sono venuta qui partendo da Milano, rinunciando alle mie vacanze solo ed unicamente per venire in Calabria. Stamattina sono uscita di casa alle 7, ho preso un aereo, sono stata a Caccuri sei ore, sono stata tre ore seduta qui a guardare con grande interesse gli ospiti prima di me e di essere trattata in questo modo non ho assolutamente voglia. Ok? Quindi ringrazio il pubblico, torno il prossimo anno molto volentieri, spero che l'accoglienza sia un po' diversa. Non voglio fare la diva ma non accetto di essere trattata in questa maniera - ha aggiunto tra i fischi -. Non dovete fischiare a me, dovete fischiare chi mi ha accolto in questa maniera. Questo trattamento non mi piace, grazie e buonasera».
«Io ho enorme rispetto per voi - ha replicato poco dopo Nuzzi rivolgendosi al pubblico - e ho enorme rispetto per i miei figli. E se non ero su questo palco prima è perchè io non parlo con chi manca di rispetto ai miei figli. E mi fermo qui, mi sembrava il minimo sindacale fare quello che ho fatto».