Il neo commissario per la sanità in Calabria in un’intervista a Il Resto del Carlino parla di strumentalizzazione, ma aggiunge: «Il clamore mediatico sparisce e il buon lavoro resta»
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«Se le dicessi chi ha messo in giro quel video, capirebbe le difficoltà di lavorare in questo contesto, l'ho detto al ministro Speranza e all'amico ferrarese Dario Franceschini. Mi hanno detto di stare tranquillo, il clamore mediatico sparisce e il buon lavoro resta». Così a 'Il Resto del Carlino' di Ferrara Giuseppe Zuccatelli, il manager romagnolo appena nominato commissario ad acta per la sanità in Calabria, nella bufera per un filmato in cui afferma che «Le mascherine non servono a un c…».
«Non si trattava di un'intervista - si difende - ma di una conversazione privata che qualcuno ha filmato e che ora viene usata strumentalmente. Certo, quelle frasi le rinnego, ma eravamo a marzo (la diretta Facebook della pagina “Fem.In Cosentine in lotta” da cui è estrapolato il video porta la data del 27 maggio, ndr) e anche tanti virologi dicevano che le mascherine servivano solo al personale sanitario. E io sostenevo, cosa di cui sono ancora convinto, che la cosa fondamentale è il distanziamento sociale».
«Oggi uso la mascherina e ne predico l'importanza. Per quanto riguarda i negazionisti, quelli veri, dovrebbero sparire dalla faccia della terra, perché secondo me fanno male alla gente». Intervistato anche dall'edizione di Forlì-Cesena de 'Il Resto del Carlino', Zuccatelli sul video sottolinea: «È stata una vigliaccata tirarlo fuori ora, ma è questo il mondo in cui viviamo». Quanto alla sua positività, «sono asintomatico, ma da dieci giorni sono in quarantena qui a Cesena con mia moglie e mio figlio, anche loro positivi e asintomatici. Sto aspettando l'esito del secondo tampone e se tutto va bene da martedì sarò in Calabria».
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