Da oggi gli indagati destinatari delle misure cautelari dell'operazione condotta dalla Guardia di Finanza sulle presunte irregolarità nelle procedure di vendite giudiziarie del tribunale di Castrovillari potranno fornire la loro versione dei fatti
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Gli indagati nell'operazione White Collar sulle presunte irregolarità poste in essere da alcuni professionisti delegati e curatori fallimentari nelle procedure di vendite giudiziarie immobiliari al tribunale di Castrovillari hanno inziato a comparire davanti al giudice per le indagini preliminari, Carmena Ciarcia per fornire la loro versione dei fatti sui capi di imputazione contestati.
Oggi e domani, e poi anche il 3 agosto, si svolgeranno gli interrogatori di garanzia per le persone coinvolte nell'inchiesta White Collar condotta dalla guardia di finanza del comando provinciale di Cosenza e della tenenza di Corigliano Rossano.
Nella giornata di oggi 7 dei nove indagati assegnati alla misura cautelare in carcere, vale a dire, Giorgio Alfonso Le Pera, Carmine Placonà, Alfonso Cesare Petrone, Luisa Faillace, Giovanni Romano Carlo Cardile e Carlo Plastina sono comparsi davanti ai giudici. Carlo Plastina (assistito dai legali Piepaolo Cassiano ed Ettore Zagarese) ha ampiamente interloquito con i giudici offrendo dettagli utili a chiarire la sua posizione. «Non abbiamo nulla da nascondere» hanno dichiarato i suoi legali che già nell'ottobre del 2017 a seguito di una perquisizione presso lo studio commerciale del professionista avevano chiesto alla Procura della Repubblica di essere ascoltati per fugare ogni dubbio sulla condotta del proprio assistito. Collaborativo con gli inquirenti si è mostrato anche Giovanni Romano che ha offerto la sua ricostruzione dei fatti contestati. Alfonso Cesare Petrone, assistito dall'avvocato Gisella Santelli, ha reso dichiarazioni spontanee nonostante fosse ampiamente provato per la vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista nelle ultime ventiquattr'ore. Tutti gli altri indagati, ascoltati oggi nei primi interrogatori di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
L'inchiesta con oltre 48 indagati ha visto finire in carcere anche Giuseppe Andrea Zangaro e Antonio Guarino che saranno ascoltati domani dal Gip che proseguirà con gli interrogatori di garanzia che riguarderanno anche le persone soggette alla misura degli arresti domiciliari Francesca De Simone, Antonio Aspirante, Vincenzo Anania, Patrizia Stella, Alfredo Romanello, Luigia Maria Caruso, Rocco Guarino indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alle “turbative d’asta”, corruzione in atti giudiziari, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Del collegio difensivo, tra gli altri, fanno parte gli avvocati Francesco Nicoletti, Angelina Stella, Giovanni Servidio, Pierpaolo Cassiano, Luca e Michele Donadio, Giovanni Scatozza.
I fatti contestati si riferiscono ad una presunta associazione a delinquere portata avanti dal 2017, ben strutturata ed operante sul territorio, che aveva la capacità di determinare le vendite giudiziarie immobiliari.