Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
All'indomani del voto per le regionali del 23 novembre 2014, Ennio Morrone era il maggiore indiziato tra coloro che avrebbe dovuto cedere il posto a Wanda Ferro nel caso in cui l'antagonista di Mario Oliverio avesse vinto la sua battaglia giudiziaria per entrare a Palazzo Campanella. Ad essere estromesso dal consiglio è stato invece Giuseppe Mangialavori.
«Perché molti non conoscono la legge elettorale. Non mi sorprende poiché la norma è piuttosto complicata» dice Ennio Morrone all'indomani della sentenza del Tar. «Io sono il primo degli eletti nel sistema maggioritario, a titolo pieno e senza resti – chiarisce – Dunque la mia permanenza non era in discussione. Rischiavano l'ultimo degli eletti del maggioritario e del proporzionale, ovvero Giuseppe Mangialavori e Nazzareno Salerno. Non so perché tutti mi hanno tirato in ballo in questa vicenda a me estranea».
Sicuramente è un esito non gradito ai vertici regionali di Forza Italia. Jole Santelli è stata piuttosto chiara. O no?
«Se Jole Santelli ritiene che io non sono una persona perbene lo dica pure, e però lo dimostri. Perché non è consentito a nessuno lanciare subdoli messaggi per fare intendere cose non vere. Ma soprattutto la Santelli, nelle sue dichiarazioni, parla di allineamento dei giudici del Tribunale Amministrativo sulle posizioni della maggioranza politica della Regione. E per un ex sottosegretario alla giustizia mi sembrano parole davvero molto gravi. Penso che di questo dovrà dare delle spiegazioni, non solo verbali e non a me». Non è un mistero che Jole Santelli non gradisca la presenza di Ennio Morrone in Consiglio regionale. «Che la mia presenza non sia gradita alla Santelli mi fa piacere. Lei pensi quale può essere la mia valutazione su un segretario di partito che non riesce a proporre una candidatura alla presidenza della Provincia di Cosenza. Sta desertificando Forza Italia in Calabria. Per quanto mi riguarda io continuo ad essere un membro del gruppo consiliare di questo partito, ma finché alla guida ci sarà lei, sul fronte politico resterò in stand-by. Ho amicizie nel Pd, in Ala, ma si tratta di rapporti personali. Sul piano politico appartengo ancora a Forza Italia».
A proposito di provinciali, anche Graziano, altro esponenti di Forza Italia, ha presentato una lista dichiarando il proprio sostegno a Franco Iacucci.
«E' stato obbligato. Il candidato è uno solo. Ma quando ha sottoscritto l'accordo con il Pd al comune di Rossano ai dirigenti del partito era andata bene». La sentenza della Consulta sull'Italicum ha rimescolato le carte sul piano nazionale. Se Forza Italia dovesse essere rifondata lei farà parte di un eventuale nuovo corso? «Francamente ho qualche dubbio che il partito possa essere riformato. Ma non chiudo la porta».
Salvatore Bruno