Era accusata di aver agevolato la cosca Arena in cambio di voti per farsi eleggere. L'ex primo cittadino: «Sancita la mia assoluta innocenza dalle terribili accuse che mi erano state contestate»
Tutti gli articoli di Cronaca
Innocente, senza ombra di dubbio. L’ex sindaco di Isola di Capo Rizzuto, Carolina Girasole, è stata assolta dalla Corte di Cassazione, che ha confermato le sentenze del Tribunale di Crotone e della Corte d’Appello di Catanzaro, a conclusione della vicenda giudiziaria scaturita dall’operazione Insula, coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo calabrese.
Eletta nel 2008 a capo di una coalizione di centrosinistra, Girasole era stata arrestata e posta ai domiciliari nel dicembre del 2013, insieme al marito, Franco Pugliese, e altre 11 persone, con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Su di lei, l’ombra dei legami con la cosca Arena, che – sostenevano i magistrati della Dda di Catanzaro - l’avrebbe aiutata a diventare sindaco, per ottenere favori nella gestione dei beni confiscati, con l’intento di restarne in possesso.
Una notizia che fece molto scalpore, visto il suo impegno sul fronte dell’antimafia, che l’aveva vista al fianco dell’associazione Libera proprio nella gestione di quei terreni una volta appartenuti alla potente cosca isolitana.
La prima sentenza di assoluzione era arrivata nel 2015 dal Tribunale di Crotone, quattro anni dopo la conferma di essere innocente anche dalla Corte d’appello di Catanzaro.
Oggi, dopo oltre 7 anni, l’assoluzione definitiva, che cancella quelle accuse infamanti ma non la sofferenza di aver dovuto subire l’onta di essere collusa con la ‘ndrangheta.
«Oggi 27 aprile, dopo ben 7 anni e 5 mesi, la Suprema Corte di Cassazione ha sancito definitivamente la mia assoluta innocenza dalle terribili accuse che mi erano state contestate da una Dda sorda e ostinata.
Non troverò mai parole a sufficienza per ringraziare la mia difesa, l’avvocato Marcello Bombardiere» le prime parole di Girasole affidate ai social dopo la sentenza della cassazione.