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Sta vivendo momenti di tensione il processo nato dall'inchiesta Apocalisse che si sta celebrando al Tribunale di Cosenza e che vede tra i principali indagati Marco Perna, ritenuto dagli inquirenti promotore dell'organizzazione criminale. Risale solo a qualche giorno fa il ritrovamento di volantini affissi nei pressi e sullo stesso palazzo di giustizia bruzio dai contenuti denigratori nei confronti degli avvocati impegnati nel processo e dei collaboratori di giustizia. Sono state le dichiarazioni rese da Luca Pellicori, sodale e contabile del gruppo Perna, ad aver fatto mutare gli scenari del processo, quando nell'aprile del 2017 e in fase dibattimentale decide di collaborare con la giustizia ricostruendo la contabilità del gruppo, rivelando le fonti di approvvigionamento dello stupefacente e descrivendo la spartizione e la gestione delle piazze di spaccio nel Cosentino.
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«Credo che il collegio giudicante non si farà condizionare» è il giudizio espresso sull'operazione di attacchinaggio dal difensore di Luca Pellicori, Michele Gigliotti. «Io non mi sento un avvocato a rischio - ha poi aggiunto - di certo l'attacco contro la categoria forense preoccupa. Quella dell'avvocato è un'attività che richiede concentrazione e serenità e io mi sento sereno».
Luana Costa