VIDEO | Ai domiciliari 3 educatori e assistenti socio-sanitari. Secondo gli inquirenti utilizzata anche la “terapia del dolore” per sfogare i propri istinti sadici e instaurare un vero clima di terrore (ASCOLTA L'AUDIO)
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Tre arresti per maltrattamenti nei confronti di persone con disabilità da parte di educatori ed assistenti socio sanitari di un centro di Rossano specializzato nell’assistenza delle persone fragili. Più nel dettaglio stamani i militari del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza dispositiva di 3 misure cautelari, degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari, nei confronti di persone ritenute responsabili, in concorso, a vario titolo, di reiterate condotte di “maltrattamenti nei confronti di persone disabili”.
Violenze contro 7 ragazzi disabili
Secondo quanto emerso dalle indagini, con reiterati atti di vessazione e di violenza sia fisica che psicologica, o comunque non intervenendo per impedire l’evento, pur avendone l’obbligo giuridico, avrebbero maltrattato 7 ragazzi diversamente abili seguiti di un centro diurno con sede a Rossano, a loro affidati per ragioni di cura, educazione, vigilanza e custodia.
L’inchiesta, coordinata da questa Procura della Repubblica è scaturita da una complessa attività infoinvestigativa posta in essere dai militari del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, ed ha permesso di evidenziare, a livello di gravità indiziaria condivisa dalla prima valutazione del giudice ed in attesa delle confutazioni degli indagati, il clima di terrore e crudeltà a cui erano sottoposti le vittime all’interno di una onlus per l’assistenza delle persone disabili operante nell’area urbana di Rossano.
Il clima di terrore nella onlus di Rossano
L’indagine, sviluppata attraverso attività tecniche (audio-video) e correlati servizi di osservazione, ha consentito di ricostruire a livello di gravità indiziaria la condotta posta in essere dagli odierni indagati in un periodo che va dall’autunno 2021 all’aprile di quest’anno, consentendo di:
- evidenziare i plurimi comportamenti vessatori, mortificanti, violenti e degradanti posti in essere nei confronti degli ospiti disabili della struttura per disabili oggetto di investigazione, i quali acquistano maggiore gravità, in quanto realizzati proprio da coloro che avrebbero dovuto tutelarepersone caratterizzate da particolare fragilità psichica;
- documentare il sistematico riscorso all’intimidazione ed alla violenza per mantenere il controllo della struttura, i cui tratti di violenza e crudeltà hanno ingenerato un vero e proprio clima di terrore tra i ragazzi, al fine di consolidare il proprio potere all’interno della struttura, alternando minacce, aggressioni vere e proprie, nonché la famigerata “terapia del dolore”, utilizzata in particolare su una delle vittime, non solo per scopi educativi ma per sfogare – da parte di uno degli arrestati – i propri istinti sadici;
- accertare che le condotte maltrattanti poste in essere dagli indagati sono da considerarsi tutt’altro che episodiche, costituendo viceversa un modus agendi dagli stessi reiterato in numerose e recentissime occasioni.
Il gip: «Istinti sadici»
Nel corso delle investigazioni si è evidenziata la drammaticità delle condizioni delle persone particolarmente fragili, ritenute, nelle valutazioni incidentali sin qui compiute, vittime innocenti di un sistema che il gip non esita a definire «piegato agli istinti personali e sadici» di uno degli indagati. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati traferiti nelle proprie abitazioni al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’ autorità giudiziaria.