Tre anni di reclusione. Il tribunale di Catanzaro ha ieri emesso sentenza di condanna a carico di un 34enne di Cropani accusato di maltrattamenti in famiglia, reato aggravato dall'averlo commesso alla presenza dei figli minori. La serie di minacce e violenze si sono consumate in un lungo lasso di tempo: dal 2013 fino al 2019, quando fu data esecuzione alla misura cautelare personale.

 

Un incubo infinito per la convivente, che nel tempo non era stata solo oggetto di ingiurie ma anche di veri e propri atti di violenza persecutori. Il giovane in alcuni casi era giunto fino a chiuderla in casa a chiave per impedirle di allontanarsi con i figli e minacciandola di morte nel caso in cui avesse consumato cibo; calci invece quando si rifiutava di intrattenere rapporti sessuali che hanno provocato alla convivente una contusione della parete addominale, lesione che le ha procurato una prognosi di dieci giorni. La condanna è arrivata ieri – tre anni di reclusione -, il pubblico ministero ne aveva chiesti quattro. Le parti civili sono rappresentate nel processo dall’avvocato Eugenio Felice Perrone.