L’argomento trattato oggi a Prima della notizia, il talk giornaliero condotto da Pasquale Motta, è proprio quello riguardante la giornata del 25 novembre in tutto il mondo ovvero quello della violenza sulle donne. Hanno partecipato alla puntata la consigliera regionale di Parità Tonia Stumpo e l’ex assessore regionale Federica Roccisano.

 

Tonia Stumpo: «Esistono luoghi dove trovare ristoro»

 

La Calabria, proprio oggi, è finita su tutte le pagine di cronaca nazionale per l'efferato omicidio di Loredana Scalone, 52enne di Stalettì, dove il movente è di natura passionale.

«Il sapore amaro di questo evento è il sapore amaro di questa giornata. Dover ricordare ogni anno il fatto che tante donne perdano la vita per mano di persone di cui si fidano è ormai il tema ricorrente». Ha dichiarato Tonia Stumpo.

«Le disposizioni normative – continua la consigliera regionale di Parità - non sono per queste persone deterrenti rispetto ad eventi così drammatici, di solito vengono definiti “delitti d’amore” ma d’amore non c’è nulla in questa vicenda. Nulla basta a fermare questo fiume di sangue femminile che sta diventando una cosa insopportabile».

 

«Oggi ci troviamo difronte ad un’altra forma di populismo, per qualsiasi cosa venga fatta o discussa come la politica, il sociale. C’è un preconcetto su tutto, un no continuo su qualsiasi cosa si faccia. Quando si provano ad affrontare argomenti come quello della violenza di genere lo vogliamo collegare a una serie di questioni come quelle della tutela, della difesa dei più deboli. Anche il messaggio da mandare alle donne è che esistono luoghi e strumenti a cui potersi rivolgere e trovare dei momenti di ristoro». Così conclude la Stumpo sul linguaggio e la comunicazione, facendo riferimenti alle recenti vicende giornalistiche nazionali.

 

Federica Roccisano: «Incrementare la cultura in determinati contesti»

 

«È violenza sulle donne ogni azione di controllo della mente e del corpo, il messaggio che deve passare è quello di denunciare. – per Francesca Roccisano - I binari su cui agire sono 2: in primis la denuncia garantendo la protezione della donna, parallelamente agire con la formazione incrementando la cultura in determinati contesti».

«Alcuni vostri colleghi titolano su delitti riguardanti le donne con frasi tipo “troppo amore”, “il dramma dei papà separati” e la morte violenta passa in secondo piano. Questo va denunciato all’ordine dei giornalisti a tutti i livelli». Ha dichiarato l’ex consigliera regionale sul giornalismo e sui giornalisti Italiani.

 

«Alle donne viene sempre chiesto di più rispetto agli uomini – prosegue l’economista - il tema è che si cerca sempre di voler controllare quando si ha una donna davanti. È un po’ quello che è successo questa estate con la presidente Santelli, sul fatto che le i fosse malata. Ecco nessuno si è mai posto il problema se un candidato presidente uomo soffrisse di colesterolo alto o di rischio cardiaco, niente! Trattandosi di una donna dobbiamo conoscere tutto: la sua vita privata, la sua condizione di salute, anche quelle che sono le sue intenzioni future».

«La chiave di tutto è la cultura – conclude la Roccisano - noi ci salveremo solo quando avremo il coraggio di parlare con la gente, cercare di parlare alle menti e non alla pancia. Solo così riusciremo a contrastare i comportamenti violenti».