«Abbiamo dei dati molto preoccupanti. La prima percezione che hanno i ragazzi è che la violenza sia un fenomeno altro rispetto a quello che vivono, e questo ci allarma molto perché episodi di violenza si vivono già dai primi anni delle scuole, banalmente già dalla scuola media». È allarmante il quadro tracciato dalla direttrice della Caritas diocesana di Locri-Gerace Carmen Bagalà, a margine dell’incontro promosso in collaborazione con il coordinamento Libera Locride, le scuole superiori cittadine e con la partecipazione della Polizia di Stato.

Lappuntamento, che prende il titolo dal progetto di supporto alle donne maltrattate e vittime di violenza attivato dalla Diocesi di Locri-Gerace, fa parte del progetto Sentinelle di speranza, giunto alla sua seconda annualità, e intende far riflettere le giovani generazioni sullimportanza delleducazione allaffettività e donare loro strumenti utili a riconoscere i segnali che stanno alla base delle violenze domestiche e del femminicidio.

«Abbiamo casi di donne vittime di una violenza che dura da tanti anni – ha evidenziato Bagalà - ma che hanno paura a denunciare. Siamo qui per dire che denunciare si può è che c’è un’intera rete territoriale a supporto di questo». Per raggiungere con maggiore efficacia tale scopo il convegno, moderato dal vicedirettore del Fatto Quotidiano Maddalena Oliva, si è avvalso della testimonianza preziosa di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, limprenditrice assassinata dalla ndrangheta nel maggio del 2016. «Dobbiamo cercare di unire quella richiesta di aiuto con le forze dell’ordine – ha evidenziato - i centri antiviolenza e i centri di ascolto che devono immediatamente intervenire. Oggi è possibile, ma dobbiamo accompagnare i ragazzi affinché possano essere per loro strumenti quotidiani».

«La Polizia di Stato è presente per parlare ai giovani in un momento storico molto complicato – ha espresso il dirigente del commissariato di Siderno Serafina Di Vuolo - dove la violenza di genere ha raggiunto il suo apice. È importante far conoscere gli strumenti di contrasto alla violenza di genere».