VIDEO | Il provvedimento è stato emesso su richiesta del Dda di Catanzaro. Gli episodi risalgono al luglio scorso e avrebbero visti contrapposti due clan rivali
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Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza e del Reparto territoriale di Corigliano Rossano perché ritenute responsabili di lesioni aggravate, violenza privata e danneggiamento seguito da incendio, con l’aggravante di aver commesso i fatti con metodo mafioso agendo in pieno giorno, a viso scoperto ed in centro città. Una delle vittime, in particolare, era stata Gennarino Acri, fratello di Nicola "occhi di ghiaccio" che qualche mese prima aveva iniziato a collaborare con la giustizia.
Il provvedimento, emesso dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, costituisce il seguito di quello già eseguito il 27 luglio scorso, che aveva determinato l’arresto di due persone ritenute gravemente indiziate dei violenti pestaggi in danno di soggetti riconducibili al sodalizio di ‘ndrangheta Acri-Morfò, nel corso del quale erano stati danneggiati i veicoli in uso alle vittime mediante l’utilizzo di bastoni e mazze da baseball e, in un caso, addirittura appiccando le fiamme che avevano distrutto completamente un ciclomotore. In particolare, il pestaggio ai danni di Gennarino Acri è avvenuto il 13 luglio scorso; subito erano partite le indagini ed era stato eseguito il sequestro a carico degli indagati di tre mazze da baseball, un bastone ed una tanica di benzina, riconducibili alla spedizione punitiva attuata. Quell'episodio, agli occhi degli inquirenti, si inquadrava in una serie di avvenimenti accaduti in stretta successione nel territorio di Rossano, che attestavano l’esistenza di reciproche attività intimidatorie e ritorsive poste in essere da esponenti della citata cosca da un lato e dai due soggetti all’epoca arrestati dall’altro, di cui uno di spiccato calibro delinquenziale in quanto già condannato per associazione mafiosa.
Le successive attività investigative condotte, oggetto dell’odierno provvedimento cautelare, hanno consentito di individuare elementi a carico di ulteriori due soggetti che avevano attivamente partecipato ai violenti pestaggi del 13 luglio, nonché di ricostruire la dinamica di un terzo pestaggio, risalente al 12 luglio, contestato agli stessi quattro indagati ed anch’esso caratterizzato da inaudita violenza in quanto compiuto addirittura alla presenza della moglie e della figlia minore della vittima.
Due degli arrestati, Andrea Pio Solferino e Ivan De Martino, ventenni, sono stati condotti presso il carcere mentre altri due, Gaetano Solferino di anni 42 e Gaetano Solferino di anni 23, sono stati raggiunti dal provvedimento trovandosi già detenuti in carcere in virtù della precedente misura cautelare emessa nei loro confronti.