Una brutale aggressione si è consumata il 23 aprile scorso al parco della Mondalità a Gallico (di proprietà della Curia), quartiere alla periferia nord di Reggio Calabria. Una bambina di 12 anni è stata malmenata da un uomo e ha riportato un grave trauma facciale. Dai giorni sui social c’è stato un grande tam tam di messaggi e interrogativi. Sul caso stanno indagando i Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Ma adesso la conferma è ufficiale. Sono stati i genitori della piccola a spiegare quanto avvenuto in una lettera inviata alla redazione di Reggio Tv affinché venga fatta chiarezza e sopratutto affinché la vicenda non sia oggetto di strumentalizzazioni. 


«L’aggressore – stando a quanto da lei stessa raccontato, riferiscono i familiari – le avrebbe messo le mani al collo, nel tentativo di strangolarla e facendole perdere, in breve tempo, conoscenza. Ciononostante, avrebbe infierito sul volto della bambina procurandole una frattura e lacerazione del setto nasale, lesioni alla mandibola, ai denti frontali e ad altre zone del viso». Quel pomeriggio la bambina era al parco insieme ai nonni che hanno lanciato subito l’allarme. In questi attimi di panico l’aggressore è riuscito a scappare.


«Nel frattempo - raccontano i genitori - la ragazzina tornata cosciente, ha trovato il coraggio e la forza di alzarsi e andare incontro alla nonna». La famiglia poi, ci tiene a precisare che «nessun tentativo di violenza sessuale o abuso si sarebbero consumati. Né la bambina, nonostante le gravi percosse subite, è stata mai in fin di vita».

 

Tempestivo è stato l’intervento sia delle forze dell’ordine che dei sanitari del 118 che hanno provveduto a trasportare la piccola al grande ospedale metropolitano reggino. Superato l’apice del trauma e confidando appieno nell’operato di forze dell’ordine e magistratura, i genitori vogliono tuttavia lanciare un appello a quanti frequentano il parco. I due cittadini invitano infatti «quanti, di solito, frequentano il parco a collaborare con le indagini affinché nessun altro possa veder trasformato un giorno di felicità in un momento d’orrore».


I genitori ci tengono poi a ringraziare il primario dell’Unità di otorinolaringoiatria, il dottore Spanò che ha operato la bambina e tutto il reparto di Pediatria, dove la Vice Primario, la dottoressa Calafiore e tutta l’equipe hanno prestato «qualcosa in più dell’assistenza medica, aiutando la bambina a superare al meglio l'episodio». Un episodio terribile su cui i Carabinieri stanno tentando di fare luce. Nell’area,però pur essendoci le telecamere di video sorveglianza, si apprende da ambienti investigativi, che le stesse non sarebbero funzionanti.