La vicenda kafkiana vede contrapposti un costruttore edile che ottiene regolarmente i permessi e poi se li vede annullare ogni volta dall’Ente contro cui è costretto ricorrere
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Il Comune gli annulla i permessi a costruire ma imprenditore vince 11 volte al Tar. La vicenda arriva da Crosia, piccolo centro del Cosentino. Oggi è stata pubblicata l’ennesima sentenza del Tar Calabria-Catanzaro riguardante un costruttore, raggiunto da plurimi atti amministrativi da parte dell’ufficio tecnico comunale, con i quali veniva ripetutamente dichiarato l’annullamento dei titoli edilizi già ottenuti (Scia e permesso di costruire), relativamente ad un capannone su cui insistono diverse attività commerciali, ed in cui risultano impiegati molte unità lavorative. Tuttavia, i vari atti emessi dal Comune di Crosia nel corso degli anni ed in diversi giudizi, sono stati dichiarati illegittimi dal Tribunale Amministrativo Regionale per Calabria, sezione di Catanzaro.
Infatti, tra la società proprietaria dell’immobile ed il conduttore di alcuni locali, entrambi assistiti dall’avvocato Giuseppe Carratelli, sono stati ben 11 i provvedimenti emessi dai giudici amministrativi catanzaresi, 6 fra decreti ed ordinanze cautelari e ben 5 sentenze, con cui sono state accolte le doglianze mosse dalla parte privata.
L’imprenditore, infatti, nei propri scritti difensivi, ha più volte evidenziato che il Comune di Crosia non stava perseguendo l’interesse pubblico, in quanto stava emettendo atti amministrativi con l’unica finalità di arrecare fastidio all’imprenditore, il quale, peraltro, non gode di buoni rapporti con l’attuale amministrazione comunale. Continua a leggere su Cosenzachannel.it