Un video «profondamente inopportuno, con un modo molto sbagliato di comunicare, ma che viene da una stagione diversa, quando l’Oms parlava di mascherine per contagiati e sanitari». Il ministro della Salute Roberto Speranza definisce così il video che sta facendo il giro della rete, in cui il neo commissario della sanità calabrese Giuseppe Zuccatelli afferma che «Le mascherine non servono a un c…».

 

Il titolare del dicastero della Salute è intervenuto nella trasmissione Mezz'ora in più, condotta da Lucia Annunziata su Rai3. Alla provocatoria domanda della giornalista «Zuccatelli lo rimuovete, gli date uno schiaffettino, lo mandate in rieducazione o resta lì tranquillamente?», Speranza ha risposto manifestando disappunto per la clip ormai virale, affermando però che «30 anni di curriculum non si possono cancellare con un video rubato».

 

«La questione calabrese è una questione nazionale – ha proseguito il ministro -. L'unica cosa di cui non si è parlato è stato il decreto Calabria approvato lo scorso mercoledì che prova a mettere mano alla necessaria ripartenza della regione, nuovi investimenti, più agibilità per la struttura commissariale e più strumenti. In questi anni si sono accumulati in Calabria un numero di risorse incredibili, 700 milioni non spesi e abbiamo creato le condizioni per spenderli nel modo più veloce possibile».

 

In Calabria, ha aggiunto Speranza, «ci sono però anche alcune aziende sanitarie che sono state bloccate e commissariate perché infiltrate dal punto di vista della criminalità: una commissione prefettizia ora se ne assume la responsabilità affiancandone una competenza di natura sanitaria».

 

Speranza definisce quindi il decreto Calabria «un nodo di svolta». «Il messaggio di fondo del Governo – ha conluso - è che serve far ripartire la sanità calabrese, e quel decreto è lo strumento perché possa ricominciare a camminare. Questo è un impegno assoluto, una nuova presa in carico, da parte del Governo, della questione come nazionale e non territoriale».