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La toga avvolge la bara. La chiesa del Rosario è gremita, giunti da tutta la Calabria, ma anche da fuori regione per dare l’ultimo commosso saluto a Francesco Pagliuso, l’avvocato di 43 anni, padre di un bimbo di sei, freddato a colpi di pistola martedì sera nel vialetto della sua abitazione.
Il feretro esce dal tribunale di Lamezia dove è stata allestita la camera ardente e si dirige verso al vicina chiesa del Rosario. L’ingresso in chiesa è accolto dagli applausi di centinaia di persone: amici e parenti del noto penalista lametino.
Nella sua omelia, don Adamo Castagnaro esorta a non ripiombare nella paura. «Non possiamo arrenderci - dice il prete -. Dobbiamo avere la serenità di ricominciare e di non perdere la speranza. Altrimenti sarebbe un suicidio collettivo». E poi invita a superare l’omertà.
Strazianti a fine celebrazione le parole della sorella che si rivolge direttamente all’assassino del fratello, affermando, tra le altre cose, «la giustizia in cui lui credeva fermamente alla fine trionferà».
Ecco l’intervista rilasciata ai microfoni di LaC News 24