Più che il giorno del blitz, il 19 dicembre, quello della rinascita fu la vigilia di Natale del 2019. Accadde oggi, un anno fa: duemila persone in marcia, seguendo le bandiere di Libera, per rendere omaggio all’Arma dei carabinieri, protagonista, con la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, di quella colossale indagine deflagrata con oltre trecento arresti, cinque giorni prima.

L’Arma, e con essa lo Stato, celebrata per aver colpito i gangli vitali di una ’ndrangheta padrona e feroce, pervasiva e parassitaria, sollevando dalle sue pene una popolazione oppressa, quella di una provincia tra le ultime per qualità della vita, tra le più povere, in Italia ed in Europa, dove per investire ci vuole coraggio, dove troppo a lungo si è pagato l’altissimo prezzo di una tassa ambientale che ha trasformato la vita in sopravvivenza.

Due ali di folla: il comandante provinciale della Benemerita Bruno Capece, seguito da chi incarna l’essenza del carabiniere di prossimità, ovvero il comandante della Stazione Riccardo Astorina e gli uomini della Radiomobile. Gli applausi, gente addirittura in lacrime. Il fresco profumo di libertà per le strade. Coloro i quali hanno operato sul campo e nell’ombra, per Rinascita, i militari del Reparto e del Nucleo investigativo, coprotagonisti assieme all’élite del Ros di Catanzaro e Roma, seguono dalle finestre la marcia, dalla diretta tv o via streaming.

È trascorso un anno da allora. Il comandante Capece c’è ancora. Altri ufficiali sono stati destinati a nuovi incarichi: il tenente colonnello Luca Romano alla guida del Reparto operativo di Monza Brianza, il maggiore Valerio Palmieri al Nucleo investigativo di Reggio Calabria. È rimasto a Vibo Valentia uno dei pilastri di quell’esperienza, il capitano Alessandro Bui. A Catanzaro il tenente colonnello Massimiliano D’Angelantonio ed il maggiore Giovanni Migliavacca, vertici del Ros, restano al fianco di Nicola Gratteri, che ha rafforzato la squadra dei pubblici ministeri e nel frattempo ha nel suo ex pm ed oggi procuratore della Repubblica di Vibo Camillo Falvo, da un anno ormai insediatosi nel nuovo incarico, un punto di riferimento assoluto. È trascorso un anno da allora. Eppure sembra trascorso un giorno.
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