Si erano incontrati nei pressi del parco urbano di Moderata Durant. Il loro vociare e le loro risate avevano attirato l'attenzione di alcuni residenti, fino a spingerli ad allertare le forze dell'ordine. Sul posto è così sopraggiunta una pattuglia della polizia municipale che, accertata la presenza di giovani dai 14 ai 18 anni, chiedeva loro quale fosse il "caso di necessità" che li aveva condotti in quel luogo: «Passeggiavo con il cane e ho fatto una deviazione», dichiarava uno, al quale faceva eco l’amico, che rispondeva «Un incontro casuale». Un altro dal canto suo, si giustificava così: «Stavamo solo parlando».


La segnalazione

Spiegazioni non convincenti, tanto che per i ragazzi è scattata la segnalazione all'autorità giudiziaria, chiamata a valutare l'eventuale reato. E nel corso delle medesime attività di controllo, non andava meglio ad un professionista di Vibo Valentia, sorpreso la mattina del 19 marzo a fare jogging in una zona distante oltre un chilometro dalla propria abitazione. Tant'è che l'uomo, che aveva raggiunto viale Moderata Durant in macchina, aveva addotto «Esigenze di salute» a giustificazione della sua presenza in loco. Spiegazione che non aveva convinto il vice comandante dei vigili, che a tale proposito ribadisce: «Non si può prendere la macchina per andare a fare la corsetta! Queste attività all'aria aperta, se proprio necessarie - ha sottolineato Sebastiano Tramontana - bisogna farle nelle vicinanze delle proprie abitazioni».

 

Vietati gli spostamenti

Ed è sempre Tramontana a ricordare che sono vietati gli spostamenti. Uscire di casa senza comprovate "esigenze di necessità" è un reato penale. «Non tutti hanno compreso il senso dell'ordinanza emanata dal Governo», è l'amara constatazione del funzionario di polizia che incontriamo in uno dei tanti posti di blocco. In pochi giorni, la polizia municipale ha controllato 180 persone, ispezionato 250 esercizi commerciali, trasmesso tre denunce. E sono 10 le posizioni al vaglio dell'autorità giudiziaria.

 


Centinaia in isolamento

Intanto il sindaco Maria Limardo ha già emesso centinaia di misure di isolamento obbligatorio nei confronti di quanti sono rientrati dalle zone del Nord, o hanno avuto contatti con le persone contagiate: otto in tutta la provincia di Vibo Valentia. Le persone destinatarie del provvediemto di quarantena obbligatoria non devono banchettare con i propri cari. «Quarantena - spiega il massimo responsabile sanitario - significa essere isolati dal resto della famiglia. Significa rimanere in una stanza della propria abitazione».


100 ordinanze in un giorno

E a tale proposito, il sindaco è un fiume in piena. Si appella alla popolazione mentre continua a firmare ordinanze: «Oltre 100 in un solo giorno – dichiara-. Ciò significa che il virus è tra noi, perché potenzialmente, tutte queste persone potrebbero essere potenziali soggetti positivi al Covid-19». Quanto alle misure di contenimento da Covid 19 per evitare che il virus si diffonda anche in città. Un'ipotesi che preoccupa e non poco il primo cittadino.

 

«Restate a casa»

«Se la Lombardia - considerata l'eccellenza della sanità italiana - non è riuscita a fronteggiare la situazione, figuriamoci noi...». Pensare, sottolinea, che basterebbe poco, davvero poco: «Non uscire dieci volte al giorno per andare a fare la spesa». Insomma, starsene a casa. Evitare i contatti anche con i propri cari. L'appello del sindaco è dunque lo stesso di tutte le autorità nazionali: restare a casa. Un piccolo sacrificio per una grande causa. Per il bene di tutti.