Associazione a delinquere, falso e truffa. Questi i reati per i quali il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Marina Russo, ha condannato tre dei quattro imputati coinvolti nell’inchiesta della locale Procura denominata Pharma Bluff. Questa la sentenza: 3 anni e 2.500 euro di multa a testa nei confronti del farmacista Giuseppe Dato, 64 anni (avvocato Diego Brancia); Giuseppa Scinica, 54 anni, dipendente dello studio medico di Francesco D’Agostino (avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino); Carmen Ferraro, 36 anni, di Tropea, dipendente della farmacia Dato (avvocato Mario Ferraro).

Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli dal Tribunale dei reati di associazione a delinquere, falso ideologico e truffa. Per tali ultimi due reati la condanna arriva per gli episodi commessi in data successiva al 29 marzo 2013, mentre per quelli antecedenti il Tribunale ha dichiarato l’estinzione per intervenuta prescrizione.

Assolto, invece, dalle accuse di associazione a delinquere e truffa con la formula «per non aver commesso il fatto» Francesco D’Agostino, 69 anni, di Joppolo, medico di base. Lo stesso D’Agostino incassa poi anche l’assoluzione per il reato di falso «perché il fatto non costituisce reato”»per gli episodi dopo il 29 marzo 2013 e la prescrizione per quelli antecedenti. Francesco D’Agostino era difeso dagli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino. Per lui anche il pm Eugenia Belmonte aveva chiesto l’assoluzione, mentre per gli altri imputati aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno. 
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