Concorso in abuso d’ufficio. Questa l’ipotesi di reato per la quale il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Marina Russo, ha rinviato a giudizio – in accoglimento di una richiesta della Procura – gli ex vertici dell’Asp e tre componenti di una commissione esaminatrice. Al centro dell’inchiesta (avviata nel 2018 dall’allora pm Benedetta Callea), la vicenda del conferimento di incarico per cinque anni di direttore del Distretto sanitario unico dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo a Vincenzo Damiani, medico di 59 anni, di Serra San Bruno (non indagato).

I rinviati a giudizio

I rinviati a giudizio sono: l’allora direttore generale dell’Asp di Vibo Valentia, Angela Caligiuri, 65 anni, di Savelli (Kr); l’allora direttore sanitario dell’Asp vibonese, Michelangelo Miceli, 66 anni, di Vibo Valentia (poi direttore del Distretto sanitario unico dell’Asp); l’allora direttore amministrativo dell’Asp di Vibo, Elga Rizzo, 49 anni, di Catanzaro.

In concorso con loro, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio sono stati rinviati a giudizio anche i componenti della Commissione esaminatrice dell’avviso pubblico del 26 novembre 2016 (poi rettificato con avviso pubblico del 15 marzo 2017) per l’affidamento di incarico di direttore del Distretto sanitario unico provinciale (che ha sostituito i distretti di Vibo, Serra e Tropea) a seguito di espletamento del bando di gara che prevedeva la selezione da parte della Commissione di una terna di candidati da proporre al direttore generale dell’Asp per la scelta del vincitore, nonché in capo al candidato la sussistenza dei requisiti generali di ammissione quali l’assenza di procedimenti penali e requisiti specifici di ammissione, come l’essere medico convenzionato da almeno dieci anni.

I commissari rinviati a giudizio sono: Salvatore Barillaro, 59 anni, originario di Marina di Gioiosa Ionica ma residente a Gallico; Sergio D’Ippolito, 68 anni, di Crotone; Davide Matalone, 45 anni, di Mileto.
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