L’inchiesta della Procura sulla diga dell’Alaco risaliva al 2012. Sotto processo era finito anche Sergio Abramo, attuale sindaco di Catanzaro
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Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Questa la decisione del Tribunale collegiale di Vibo Valentia per gli imputati del processo nato dall’inchiesta della Procura denominata “Acqua sporca”.
Prescrizione, quindi, per: Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro (che rispondeva quale presidente della Sorical); Giuseppe Camo (Sorical); Maurizio Del Re e Sergio De Marco (Sorical), Giulio Ricciuto (responsabile impianti potabilizzazione); Ernaldo Biondi (Sorical Vibo);Vincenzo Pisani (addetto trattamento acque); Massimiliano Fortuna; Pietro Lagadari; Domenico Lagadari; Fabio Pisani (responsabile pro tempore ufficio tecnico Comune Serra San Bruno); Roberto Camillen (responsabile pro tempore del settore manutentivo Comune Serra); Francesco Catricalà (dirigente Asp Soverato); Fortunato Carnovale (dirigente Asp Vibo); Rosanna Maida (dirigente prevenzione salute Area-Lea); Domenico Criniti, ex sindaco di Santa Caterina dello Ionio.
I reati ipotizzati. Avvelenamento colposo di acque, inadempimento contrattuale, falso, interruzione di servizio e omissione i reati, a vario titolo, contestati dalla Procura di Vibo Valentia.
Le parti civili. Comitato civico Pro Serre (avvocato Angelo Calzone), Legambiente (avvocato Ambrosio), Codacons Calabria e Articolo 32 (avvocato Claudio Cricenti), Adoc Vibo Valentia (avvocato Paolo Fuduli).
L’inchiesta “Acqua Sporca” è partita nel 2012 e mirava a far luce sull’avvelenamento del bacino idrico dell’Alaco, la diga poi sequestrata e che serve di acqua potabile tutti i comuni della provincia di Vibo e parte dei comuni della fascia jonica delle province di Catanzaro e Reggio Calabria.
Gli imputati sono stati rinviati a giudizio nel novembre del 2016. Il dibattimento – fra continui rinvii per mancata notifica agli imputati o ai difensori e mancanza di giudici – è di fatto partito solo il 30 gennaio 2018. A due anni dall’apertura del dibattimento, quindi, si registra l’ennesima “perla” della giustizia vibonese con ancora la prescrizione per un processo importante che spazza via l’intera inchiesta e getta nel cestino anni di indagini.
Nel collegio di difesa gli avvocati: Gennaro, Porcelli, Figliano, Patanè, Cantafora, Ioppoli, Caridi, Fonte, Ganino, Scuteri, Cairo, Chiappero.