La paradossale vicenda del terminal bus di Vibo Valentia, dato in gestione nel 2003 dal Comune alle Ferrovie della Calabria con una convenzione scaduta addirittura nel 2006 e mai rinnovata, ha tenuto banco questa mattina anche in commissione consiliare. Durante la riunione, nella quale è stato chiamato in audizione anche l’ingegnere Alfredo Santini dell’ufficio Ambiente di Palazzo Luigi Razza, i consiglieri hanno cercato di fare il punto della situazione giungendo alla conclusione, come anticipato ieri, che non vi è traccia di rinnovo di quella convenzione e che quindi le parti - Comune da un lato e Ferrovie della Calabria dall’altro - permangono nella gestione dei rispettivi immobili in maniera «irregolare», o «senza titolo» per usare le parole della presidente della commissione Katia Franzè.

 

La convenzione siglata nel 2003 dall’allora sindaco Elio Costa e dall’allora amministratore unico Francesco Alberto Covello, prevedeva infatti che la gestione del terminal passasse a Fdc, che in cambio avrebbe lasciato lo stabile di località Madonnella in cui l’ente avrebbe trasferito il comando della Polizia municipale. Ed infatti, ad oggi, a distanza di 14 anni dalla scadenza di quella convenzione, la situazione è proprio questa.

 

Ma oggi in commissione è emersa anche un’altra “grana”, poi confermata dall’assessore al Patrimonio Pasquale Scalamogna: durante una interlocuzione di qualche settimana fa, la società di trasporti ha fatto sapere che non intende permanere nel terminal bus di via degli Artigiani se il Comune - cui compete la manutenzione ordinaria dell’area - non provvederà a sanare la situazione di degrado imperante che perdura ormai da anni. L’area retrostante in cui sostano i bus, infatti, è periodicamente avvolta dal degrado fatto di erbacce e spazzatura, mentre tutto il grande piazzale è letteralmente “bombardato” di buche che impediscono le corrette manovre dei mezzi e creano non poco pericolo agli oltre seicento utenti, quasi tutti studenti pendolari.

 

Una contingenza che si somma e sovrappone alla questione burocratica della convenzione scaduta nel 2006. La pratica è ora al vaglio dell’amministrazione, ma il problema, come al solito, è rappresentato dalla mancanza di risorse finanziarie: o il Comune investe almeno 15mila euro per rendere decoroso il terminal e trattenere Fdc, oppure - teoricamente - la società potrebbe decidere di riappropriarsi dei locali in cui oggi ha sede la Municipale “sfrattando”, di fatto, il Comune. Evenienza che appare molto più complessa e onerosa, e quindi - sempre teoricamente - da scongiurare.