VIDEO | Si tratta di ragazze dell'Est che vivono nella piana di Gioia Tauro e che ogni mattina raggiungono piazza Gramsci in autobus per esercitare l'illecita attività
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Prostitute in pieno giorno e in pieno centro abitato. Succede a Vibo Valentia, in piazza Gramsci, di fronte all’ospedale Jazzolino. Una piccola area verde con alberi secolari e panchine. Un luogo lasciato in totale stato di degrado e di abbandono: cestini divelti, spazzatura per terra, mascherine e guanti gettati sul terreno. Una vecchia cabina telefonica che ancora qualcuno utilizza. Accanto ai cassonetti per la raccolta di indumenti usati e per la raccolta di oli esausti, spazzatura e rifiuti ingombranti. Ma non è tutto. Perché qui, come già vi abbiamo documentato anni fa, ci sono anche le prostitute, ritornate dopo il lockdown.
«Ragazze dell’est che arrivano in autobus da Gioia Tauro e Rosarno». Ne scorgiamo una seduta sul marciapiede. È giovane. Un anziano cliente l’ha appena riaccompagnata. Qualcuno si accorge della presenza della telecamere e l’avverte. La ragazza si allontana per poi tornare con in mano una scatola. «Cosa vuole? La prego signora, non riprenda!» Ci mostra la merce che ha in mano: «Io vendo calzini e accendini» si giustifica, mentre frettolosamente si allontana.
Molti sono a conoscenza del fenomeno, come il titolare di un’attività commerciale che si affaccia sulla piazza. «Oltre a bazzicare qui, ce ne sono altre che stazionano davanti all’obitorio cittadino, nei pressi di un’area parcheggio». Una “presenza” più volte segnalata alle forze dell’ordine: «È intervenuta qualche tempo fa la polizia, ma nel giro di pochi mesi sono ritornate».
C’è anche chi le giustifica, è un venditore ambulante. Le vede scendere dall’autobus tutte le mattine: «Hanno solo bisogno di lavorare» commenta.