Il presidente della Proloco di Vibo Marina, Enzo De Maria, rende omaggio ai migranti morti durante le traversate e seppelliti nel piccolo cimitero di Bivona. Sono 40 in tutto, la metà dei quali “sconosciuti”. Uomini e donne che una madre, una sorella o un figlio stanno ancora cercando, forse ignari del tragico destino capitato ai loro cari. E ci sono pure le quattro vittime dell'ultimo sbarco avvenuto il 29 ottobre 2023. Sui loculi i nomi scritti con un pennarello nero, in attesa della targhetta di metallo. Tra questi spicca la foto a colori di Fatoumata, la ragazzina di 12 anni inghiottita dalle onde e il cui corpo, dopo essere stato recuperato nelle gelide acque del Mediterraneo, venne vegliato per giorni dalla mamma e dal fratellino di 10 anni, prima di attraccare al porto di Vibo Marina a bordo della nave Sea-Eye 4.

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«Dal 2016 ad oggi – ricorda De Maria – il porto di Vibo Marina ha accolto circa 25mila migranti». Quei fratelli migranti che Libera di Vibo Valentia anche quest’anno ha voluto celebrare con una commemorazione«Per ricordare - ha affermato la referente provinciale di Libera Vibo Valentia Maria, Joel Conocchiella - coloro che hanno preso la via del mare alla ricerca della salvezza immaginando un mondo colorato ma purtroppo hanno incontrato la morte».

Presenti alla commemorazione, gli attivisti dell’associazione antimafia con il referente regionale Giuseppe Borrello, le associazioni del territorio e l’amministrazione comunale con il sindaco Maria Limardo, che ha sottolineato l’importanza di un evento che «fa comprendere quanto ancora c’è da fare per favorire l’integrazione dei popoli». Presenti inoltre don Enzo Varonedon Nicola Scordamaglia, Giovanni Amendola della Cgil, Carmine Armellino presidente dell’Anpi, Nadia Fortuna, segretaria confederale Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-ViboGiancarlo Costabile docente di Pedagogia dell’Antimafia presso il Dipartimento culture, educazione e società dell’Unical e l’ex referente di Libera Vibo don Peppino Fiorillo.