«Da un anno siamo sospesi», l’amaro commento di Tiziana Furlano, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Murmura di Vibo Valentia. I lavori di adeguamento sismico della sua scuola, programmati da Palazzo Luigi Razza, sarebbero dovuti partire già a inizio anno scolastico. Ma a lasciare le aule sono stati solo i bambini dell’infanzia, trasferiti nei locali della Sacra Famiglia.

La ricerca di una sede idonea dove ospitare i circa 550 alunni della scuola primaria e secondaria della Murmura è stata più complicata del previsto dopo l’inagibilità del Palazzo delle Accademie. E così dopo mesi di ricerca, il Comune di Vibo ha individuato Palazzo Gemini, ex sede di alcuni uffici della Regione Calabria, non senza polemiche tuttora in corso dei genitori che lamentano l’enorme distanza dell’edificio dal centro cittadino. 

Ma il sindaco ha così deciso con buona pace di tutti. I lavori di ripristino del palazzo situato sulla statale 18, nei pressi del Vibo Center, sono quasi terminati: «Siamo al 27 aprile – chiosa la Furlano – manca poco più di un mese alla fine dell’anno scolastico e maggio è un mese molto impegnativo, tra consigli di classe e scrutini, sarebbe difficoltoso un trasferimento in questo momento. Probabilmente – spera – il trasloco avverrà il prossimo anno scolastico, anche perché va definito il servizio navetta per gli studenti, come concordato nelle recenti riunioni». Il termine perentorio di marzo è dunque scaduto, i lavori di adeguamento sismico potranno aspettare.

Analoga situazione all’Istituto Comprensivo 1° Circolo di Vibo Valentia, la scuola Don Bosco della preside Mimma Cacciatore. Anche qui dopo un’estate caotica, tra banchi e archivi accatastati alla meno peggio nell’atrio della scuola in attesa del trasloco che appariva imminente, sembra essere calato il silenzio. L’ex scuola Bruzzano, individuata dal Comune per ospitare i circa 400 studenti della Don Bosco, ha necessitato di alcuni lavori di messa a punto. Opere ultimate questo inverno. «L’esercito – fa sapere Mimma Cacciatore – ci ha anche inviato circa 300 banchi», ma gli alunni sono rimasti al loro posto e i lavori rinviati a data da destinarsi.

L’unico plesso ad avere rispettato la tabella di marcia imposta dagli uffici comunali sembra essere l’Istituto Comprensivo Garibaldi Buccarelli diretto da Eleonora Rombolà: «Ci siamo rimboccati le maniche già nel mese di luglio, a settembre avevamo smantellato tutta la scuola e trasferito i nostri 450 alunni tra Palazzo Nicoletta e la scuola Buccarelli, non senza malumori da parte dei genitori», ma tant’è, la scuola è oggi un cantiere, «i lavori vanno avanti spediti», ci conferma la stessa dirigente scolastica che a breve dovrà smantellare pure la Pùpresidenza e gli uffici amministrativi, gli unici ad essere rimasti nella vecchia sede di Piazza Municipio: «Gli operai – conferma – devono proseguire i lavori di adeguamento sismico e noi dobbiamo liberare le stanze».

E così, sebbene le due scuole, la Garibaldi e la don Bosco, facciano parte di un unico blocco, la prima è un cantiere, la seconda è perfettamente funzionante, nelle aule si fa lezione regolare. E i lavori di messa in sicurezza dovranno attendere.