La Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo sul torrente Sant’Anna e in particolare per fare luce sulle eventuali responsabilità dietro i continui sversamenti di liquami fognari nel mare di Bivona. Il fascicolo aperto, per il momento contro ignoti, punta a individuare eventuali reati di inquinamento ambientale e sversamenti illeciti.

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Al lavoro è la task force fortemente voluta già qualche anno addietro dai procuratori Camillò Falvo e Salvatore Curcio. È composta Calabria Verde, l’Arpacal, i carabinieri del Noe, la Guardia di Finanza, i Forestali, la Capitaneria di Porto, l’Anton Dorhn, la polizia municipale. Sono tutti attivi per tutta l’estate per monitorare la situazione dell’inquinamento del mare. Una situazione che si protrae da mesi e che sta compromettendo non soltanto la balneabilità nella frazione vibonese, ma anche il tessuto economico locale.

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Il procuratore Falvo, particolarmente attento ai reati ambientali, aveva partecipato anche alla riunione in Prefettura del 9 agosto scorso, dalla quale era scaturito l’accordo tra Comune e Corap per il collettamento del depuratore Silica a quello più grande di Porto Salvo in caso di “troppo pieno”, cioè una particolare situazione di stress per l’impianto a monte che può determinare sversamenti dei liquami fognari in eccesso nel Sant’Anna. Continua a leggere su Il Vibonese