Ordinanze di rimozione giudicate fuori legge. Nulle le sanzioni che l’ente aveva irrogato alle società Pubbliemme ed Ige che avevano installato nel rispetto delle norme
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Impianti pubblicitari demoliti illegittimamente a Vibo Valentia dal Comune, nonostante le società Pubbliemme ed Ige avessero per tempo segnalato all’ente ed all’allora commissario prefettizio l’illegittimità dei provvedimenti di rimozione invitando l’ente a bloccare le demolizioni in attesa delle pronunce del Consiglio di Stato. Pubbliemme ha sempre chiesto di attendere l’esito dei contenziosi prima di avviare qualsiasi attività di rimozione e per anni ha invocato la legalità, invitando il Comune di Vibo Valentia ad indire una procedura pubblica di gara. Nulla da fare, però, ed impianti demoliti ugualmente da parte del Comune di Vibo, causando enormi danni economici e di immagine alle due società (rappresentate da Domenico Maduli e F. M.) che ora – a distanza di due anni – si vedono dare ragione pure dal Consiglio di Stato.
Gli appelli del Comune di Vibo Valentia avverso le decisioni del Tar – che avevano annullato gli ordini di demolizione quando però gli impianti erano già stati demoliti dal Comune – sono stati respinti dal Consiglio di Stato che ha dato ragione alle due società difese dall’avvocato Giuseppe Esposito. Una decisione, quella del Consiglio di Stato, che espone ora il Comune di Vibo al risarcimento dei danni.
Chi paga, infatti? Sempre il Comune, naturalmente, che nel frattempo è stato condannato dal Consiglio di Stato a rifondere le spese del giudizio sia alla Pubbliemme che alla Ige. Restano quindi annullate le sanzioni che il Comune aveva irrogato alla Pubbliemme (legalmente rappresentata dal presidente del CdA Domenico Maduli) per venti impianti pubblicitari che l’ente riteneva illegittimi – tanto da demolirli nel 2019– ma che illegittimi non erano affatto. Così come restano annullate le sanzioni per i dieci impianti della Ige di F.M. Gli impianti pubblicitari, dunque, non andavano demoliti in quanto – come già stabilito in passato dal Consiglio di Stato – non era necessaria la concessione edilizia per la loro installazione. Con l’approvazione del Piano Generale degli Impianti (giugno 2014), il Comune di Vibo aveva inoltre previsto la possibilità di verifica e sanatoria degli impianti già esistenti, ma tutteleistanze presentate da Pubbliemme ed Ige per la conformazione dei pannelli pubblicitari erano state rigettate dal Comune di Vibo che aveva anche proceduto alla demolizione degli impianti senza aspettare le successive pronunce del Consiglio di Stato e facendo passare per illegittime delle installazioni che illegittime non erano. Venendo meno anche la base giuridica posta a fondamento delle ingiunzioni di pagamento delle sanzioni, ecco ora il venir meno anche di ogni pretesa da parte del Comune che, dinanzi al Consiglio di Stato, era difeso dall’avvocato Gennaro Terracciano.
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