L’operazione guidata dal prefetto Gualtieri si starebbe concentrando sulle forniture di mezzi e laterizi
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Un blitz interforze è in corso, in questo momento, sul cantiere del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Scattato su impulso del prefetto Giuseppe Gualtieri, vede impegnati carabinieri, poliziotti e finanzieri e Direzione investigativa antimafia di Catanzaro. I lavori erano stati consegnati alla Vibo Hospital Service spa nel novembre scorso e, in questa fase, interessano in particolare opere complementari all’edificazione del nuovo nosocomio, ovvero interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Il blitz interforze si starebbe concentrando sull’identificazione di tutti i presenti sull’area del cantiere e, in particolare, sui subappalti e le forniture di mezzi e laterizi.
Quello in atto, avviato di fatto sotto la giunta regionale di Giuseppe Scopelliti con procedure di Protezione civile, è il secondo tentativo di edificare il nuovo ospedale di Vibo Valentia, di cui – in sostanza – resta solo una seconda pietra. La prima fu posata tre lustri addietro e fu l’avvio del primo tentativo di costruzione del presidio che registrò, nel settembre 2005, una tempesta giudiziaria con una sfilza di informazioni di garanzia e il sequestro del cantiere: era un’inchiesta coordinata dall’allora pm di Vibo (oggi aggiunto antimafia a Reggio Giuseppe Lombardo) con il supporto investigativo dell’Arma dei carabinieri.
L’inchiesta svelò un presunto inquietante intreccio di potere di carattere politico-mafio-massonico che condusse a numerosi rinvii a giudizio. Il procedimento, però, col tempo, si frammentò, gran parte dei reati andarono prescritti e alcuni imputati vennero scagionati.