La scoperta della polizia municipale che ha rinvenuto anche 240 ossarietti abbandonati alla meno peggio in locali dismessi. Stamane sopralluoghi nelle strutture cimiteriali site nelle frazioni (ASCOLTA L'AUDIO)
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Indagini della polizia municipale a Vibo Valentia per far luce sulla scoperta nel cimitero cittadino di due camere mortuarie inutilizzate da anni all’interno delle quali sono state rinvenute alcune bare risalenti nel tempo, con indumenti dei defunti abbandonati alla rinfusa.
Resti umani abbandonati
In altra stanza trovati poi 240 ossarietti privi di sigilli e mai utilizzati. Aprendoli, la polizia municipale in una cassetta ha trovato resti umani abbandonati alla meno peggio, probabilmente in seguito allo spostamento di qualche loculo. Le due stanze e gli ossarietti sono stati sequestrati in attesa di fare luce sull’intera scoperta e già stamane verrà effettuato un sopralluogo nei cimiteri delle frazioni di Vibo per capire se ci si trova anche lì in una situazione simile a quella del cimitero della città capoluogo.
Il sequestro nel febbraio 2019
Da ricordare che nel febbraio 2019 i carabinieri nel cimitero di Vibo hanno sequestrato una cappella gentilizia trovata svuotata di sette bare. A denunciare l’accaduto era stato il proprietario della cappella di famiglia che risiede in provincia di Firenze, avvertito da un amico vibonese che si era accorto che la cappella era stata completamente svuotata. Le lapidi erano state trovate rotte con le bare trafugate. All’interno della cappella era stata constatata l’esecuzione di lavori in muratura, mentre altri resti ossei erano stati rinvenuti in altre tre cassette zincate.
L’inchiesta Rinascita-Scott
Su quanto avvenuto per anni all’interno del cimitero di Vibo, l’inchiesta Rinascita Scott dedica un intero capitolo e diversi sono gli imputati accusati di aver fatto all’interno del camposanto il bello ed il cattivo tempo impadronendosi di cappelle abbandonate e rivendendole in nero spostando bare e cadaveri. Lo stesso collaboratore di giustizia, Andrea Mantella, ha dichiarato di recente nel corso del maxiprocesso che la sua cappella di famiglia è stata realizzata abusivamente espropriandola e rubandola ai precedenti proprietari, grazie all’interessamento di alcuni elementi del clan Lo Bianco divenuti “padroni” del cimitero cittadino, tanto che proprio all’interno del cimitero – per come dichiarato dal collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena – sono stati tenuti i summit più importanti per presentare i nuovi affiliati ai clan Lo Bianco, Barba e Pardea in occasione della nascita di un nuovo locale di ‘ndrangheta a Vibo Valentia. Più di recente è stato il nuovo collaboratore di giustizia, Michele Camillò, a parlare di armi e bare spostate all’interno del cimitero di Vibo Valentia.