In carcere. Via libera della Cassazione alla misura cautelare per Andrea Landolfi, il giovane indagato per omicidio per la morte di Maria Sestina Arcuri, la 26enne deceduta a Ronciglione il 4 febbraio scorso dopo una caduta per le scale. Per l’accusa sarebbe stata spinta da Landolfi. Il carcere era stato già chiesto dalla procura a marzo, ma la richiesta è stata rigettata dal gip a aprile e poi accolta dal Riesame a giugno. 

 

Nel registro degli indagati della Procura di Viterbo c’era solo lui, operatore socio sanitario con la passione del pugilato. Lo scorso 15 marzo la Procura aveva già chiesto l'arresto del trentenne romano, richiesta che era stata rigettata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Viterbo. Andrea aveva raccontato agli inquirenti che quanto successo quella maledetta notte sarebbe stato un tragico incidente. Lui e Sestina, dopo una serata trascorsa in un pub, avrebbero fatto rientro nella casa della nonna di lui dove erano ospiti per qualche giorno. Poi l’incidente, insieme sarebbero caduti dalle scale. Il giovane dichiarerà ancora di non aver chiamato subito i soccorsi perché Sestina non lamentava dolori, solo a distanza di ore la situazione sarebbe degenerata

Un quadro che non ha convinto totalmente gli inquirenti che hanno lavorato a ritmo serrato per fare piena luce su quanto accaduto. Ieri, 24 settembre, la discussione davanti alla suprema corte, che rigettando il ricorso del difensore ha aperto di fatto le porte del carcere per il giovane, a distanza di quasi otto mesi dal presunto delitto.