In carcere sono finiti Cosimo e Andrea Bevilacqua. Avrebbero esploso due colpi d'arma da fuoco contro il 19enne Domenico Passalacqua "reo" di aver sottratto il bambino senza autorizzazione dell'ex compagna
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Sono finiti in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, Cosimo Bevilacqua, classe 1958 , e Andrea Bevilacqua, classe 1987, padre e figlio. Stando alle indagini condotte dalla compagnia dei carabinieri di Reggio Calabria, con il coordinamento del sostituto procuratore Marco Lojodice, i due, entrambi pregiudicati per reati contro la persona e contro il patrimonio, si sarebbero resi responsabili dell’agguato avvenuto alle 19,30 del 13 aprile scorso nel quartiere di Ciccarello, alla periferia sud della città, nei confronti del 19enne Domenico Passalacqua.
Padre e figlio avrebbero aggredito il ragazzo e al termine della lite lo avrebbero ferito al braccio sinistro con due colpi d’arma da fuoco. Passalacqua si è recato all’ospedale “Bianchi Melacrino Morelli”, di Reggio Calabria, ed è stato dimesso la sera stessa con una prognosi medica refertata di 15 giorni. Secondo i carabinieri il movente dell’aggressione è da ricondurre nei dissidi familiari tra il giovane e i due arrestati, rispettivamente padre e fratello della ex compagna di Passalacqua. Nello specifico, padre e figlio, hanno atteso la vittima, che giungeva da Catanzaro per riportare il figlio, di pochi mesi, alla ex compagna, alla quale lo aveva sottratto senza un preventivo accordo. Adesso i due si trovano reclusi al carcere “G. Panzera” di Reggio Calabria.