«Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti». Il ministro dell'Interno Matteo Salvini commenta così l'avvio dello sgombero della baraccopoli di San Ferdinando. Il "gran giorno" é infatti arrivato. In un imponente dispiegamento di uomini e mezzi, circa 600 gli uomini in campo tra forze dell'ordine, vigili del fuoco e servizi sanitari,  sono iniziate questa mattina le operazioni di sgombero dell'area che é arrivata ad ospitare oltre mille migranti, in condizioni di estrema precarietà igienica e strutturale. Dalle prime ore dell'alba si sta procedendo alla bonifica, poi i cingolati dell'esercito già da oggi inizieranno a demolire parte delle strutture. Abbattimento e demolizione che costeranno al comune di San Ferdinando circa 600mila euro, senza considerare in questa cifra la bonifica. 

L'intera zona è transennata, mentre i giornalisti sono in una piazzetta vicino alla baraccopoli. Situazione  tranquilla, non si registrano tensioni, nè all'esterno nè all'interno del campo dove erano comunque rimaste poche decine di persone. Non si conosce ancora il numero preciso del numero complessivo dei migranti presenti fin dall'atto della notifica di sgombero del Comune di San Ferdinando. Sul posto presenti anche diversi pullman per trasferire in strutture di accoglienza i migranti. Alcuni, comunque, sono già andati via spontaneamente. Un gruppo degli attuali ospiti sarà ospitato nella tendopoli realizzata dalla Regione Calabria in cui sono stati ricavati 300 nuovi posti. Altri andranno in centri Sprar e Cas della Calabria. 

Iniziata la demolizione

Alle 9.45 le ruspe in azione hanno inziato le operazioni di demolizione delle baracche presenti nel ghetto di San Ferdinando. Secondo quanto sostenuto dal sindacalista della Flai Cgil Aadel El Afia all'interno del campo ci sarebbero decine di migranti in cerca di un posto nella nuova tendopoli allestita. Sarebbero infatti pochi, circa un centinaio, quelli partiti negli ultimi giorni per essere ospitati in centri Sprar o Cas.

 

«Migranti base della nostra economia»

Questo è un primo passo che doveva essere compiuto per porre fine a un degrado ormai inaccettabile. Adesso si aprono nuovi problemi ed è necessario affrontarli collettivamente e alla luce di provvedimenti che devono esserci rispetto a questo fenomeno nuovo e epocale che insiste sul nostro territorio». Lo dice all'Agi Andrea Tripodi, sindaco di San Ferdinando, in merito all'avvio dello smantellamento della baraccopoli. Tripodi sottolinea l'importanza del lavoro dei migranti nei campi della Piana di Gioia Tauro: «E' necessario - dice predisporre tutte le condizioni e le politiche sociali necessarie per dare un'accoglienza dignitosa e civile a questi ragazzi che vengono qui per lavorare e che costituiscono la base portante della nostra economia».