«Una pagina importante per la storia della legalità del Tirreno cosentino». E apriti cielo. Tanto è bastato, un commento apparentemente innocuo, per scatenare le ire del sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, durante una intervista rilasciata questa mattina alla nostra emittente.

«Penso di sì... - è stata inizialmente la risposta - ma l'amarezza è tanta». Poi, come spesso accade, si è lasciato andare a un monologo a briglie sciolte, in cui tira stoccate a destra e a manca. Teatro dell'intervista, una delle aree demaniali interessate dalla recente acquisizione, che presto vedrà la demolizione di un muro abusivo e la conseguente realizzazione del quarto e ultimo tratto di lungomare.

Una battaglia "solitaria"

Proprio questa mattina, come largamente anticipato, tecnici e incaricati si erano dati appuntamento sul posto per dare inizio all'iter, procedendo con misurazioni e picchettamento dei terreni. Un appuntamento simbolo di una ritrovata legalità per vicende che sarebbero rimaste ambigue per oltre 40 anni e che, secondo il primo cittadino santamariese, avrebbe meritato maggiore attenzione sia dai giornalisti, che dalle istituzioni, specialmente dai sindaci del comprensorio, già assenti durante il consiglio comunale che ha sancito il passaggio di quasi 40mila metri quadri all'ente comunale.

L'attacco a istituzioni e giornalisti

«Predicano bene e razzolano male, soprattutto i giornalisti - ha sentenziato Vetere -. Scrivono dalla mattina alla sera, fanno articoli sulle buste che si pagano 1 centesimo, con tutto il rispetto, oppure si lamentano per la poca attenzione al cagnolino. Viceversa, per un sindaco come me che si va a prendere un'area demaniale che per 40 anni è stata presa senza un'autorizzazione, non c'è nessuno a seguire le attività. Probabilmente hanno altro da fare».

Secondo Vetere il discorso sarebbe molto ampio, il disinteresse non riguarderebbe un singolo episodio, una singola persona o una singola categoria. «La tutela del territorio dell'alto Tirreno cosentino, tranne a qualche fesso come me, non interessa a nessuno. Interessa invece fare soldi, interessa avere gli accriccamenti politici, e non solo, gli interessa avere accriccamenti con i colletti bianchi, cioè con coloro i quali hanno imperversato sul Tirreno cosentino e pensano di poter continuare a imperversare grazie alle connivenze anche delle istituzioni, come la politica e la magistratura, grazie alle connivenze con le forze dell'ordine, grazie a tutte le connivenze con gli apparati regionali e via dicendo che hanno garantito questo scempio innanzi ai vostri occhi».