Sono accuse gravissime quelle contestate a M.R., pachistano 46enne, residente a Crotone arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza e in danno dei figli minori, lesioni personali, provocando l’indebolimento permanente dell'organo della masticazione, consistito nella perdita di un incisivo della moglie. L'uomo è anche indagato per istigazione al suicidio della figlia minore in quanto, sottoponendola da anni a maltrattamenti gravi e costringendola a vivere in uno stato perenne di timore, nonché denigrandola quotidianamente, la induceva ad impiccarsi tentando il suicidio, da cui ne scaturiva una lesione personale gravissima consistente in uno stato vegetativo post-anossico.

 

Tale misura, come detto, deriva dagli esiti dell’attività d’indagine condotta dal personale della Squadra mobile con la collaborazione, dapprima della Squadra Volante intervenuta sul posto al momento del tentativo di suicidio dalla minore, e con il personale della Divisione anticrimine - Ufficio minori, al termine delle quali emergevano gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato circa i fatti reato contestatigli.

 

Sulla scorta di quanto raccolto il pubblico ministero ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare al giudice per le indagini preliminari, ma, al momento dell’esecuzione, si appurava che l’indagato aveva lasciato il territorio nazionale per far rientro in Pakistan.

Al rientro nel territorio italiano nello scalo aereo, M.R. veniva fermato dalla Polizia di Frontiera e, terminate le procedure, tradotto nel carcere di Civitavecchia.