Alfio Pugliese che ha traghettato l'ente camerale nel percorso di unificazione: «La politica è entrata a gamba tesa»
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Così come anticipato ad agosto sarà oramai certo l’accorpamento delle Camere di Commercio di Crotone, Catanzaro e Vibo, almeno nei termini di legittimità amministrativa. In questi giorni il Commissario del procedimento di accorpamento ed ex presidente di quella di Crotone è stato lapidario seppur in attesa di un’altra sentenza, sempre da parte del Consiglio di Stato, riguardo ad un altro ricorso che è atteso, sembra, nei prossimi giorni.
«La politica è entrata a gamba tesa nel processo di costituzione della nuova Camera di commercio e il territorio crotonese ne pagherà le conseguenze» - ha detto Alfio Pugliese che ha traghettato l’ente camerale pitagorico nel percorso dell’accorpamento che si concluderà ufficialmente il 3 novembre prossimo e che oggi è più che pessimista sul peso che il territorio avrà nella nuova Cciaa di Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia. L’attuale ed ancora Commissario camerale, già presidente dal 2015 al 2020 della Camera di commercio pitagorica, cerca di approfondirne, per la prima volta, gli aspetti politici:
«Emiliano, Bonaccini e Fontana – osserva Pugliese a proposito delle altre Regioni che ancora non avevano completato gli accorpamenti come la Calabria – hanno preferito soprassedere per il momento, ma purtroppo, nonostante la richiesta in questo senso, rivolta al presidente Occhiuto, il governatore ha scelto di andare avanti emanando il decreto». E non si potrà certo sostenere che Alfio Pugliese non conosca aspetti di gioco al rialzo o al ribasso rispetto alle rappresentanze territoriali ed ai loro equilibri di provenienza visto che durante il suo primo mandato era “organico” al Pd per poi diventare, ultimamente, coordinatore crotonese della Lega di Salvini.
«La nuova Camera di commercio unificata avrà la sede centrale a Catanzaro e due sedi territoriali a Crotone e Vibo» - scrive oggi Pugliese. «Ciascuna sede svolgerà servizi specifici. Nella struttura di Poggio verde sono attualmente impiegati 23 dipendenti sui 29 in organico. Nessuno rischia il posto di lavoro, ma in un’ottica di assegnazione delle specifiche competenze qualcuno potrebbe essere assegnato altrove» ha detto ancora l’attuale Commissario che poi pone una questione di efficacia ed efficenza di servizi senza calcolare, però, che il Consiglio di Stato ha già detto la sua in termini di legittimità del provvedimento rammentando che non vi è «periculum» di rappresentatività in quanto le nomine «possono essere determinate dalla Giunta di nuova nomina» che consente alle giunte delle camere di commercio di nominare tra i propri membri uno o più vice presidenti al fine di garantire rappresentanza equilibrata.