«Se abbiamo sbagliato pagheremo. Spero che non ci sia stato errore, ma sicuramente qualcosa è successo». Così il commissario straordinario della azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria Lucia Di Furia, a pochi giorni dalla morte del giovane indiano avvenuta all’ospedale di Locri per un’occlusione intestinale e su cui sta indagando la Procura.

Leggi anche

«Morire a 24 anni è un grande dolore – ha evidenziato la manager – Alla famiglia del giovane indiano va tutta la vicinanza dell’Asp di Reggio. La magistratura farà il suo corso. Sottovalutazione? Dobbiamo migliorare la capacità di assistenza. Se io non avessi fatto i concorsi questo ospedale sarebbe morto. Abbiamo stabilizzato infermieri e portato professionisti. Nessuno vuole venire a lavorare qui? Capisco che questo sia un posto più remoto rispetto a Reggio. Ma ho avuto persone che potendo scegliere hanno optato per Locri. Questo è un posto che merita rispetto».

Leggi anche

Il commissario dell’Asp ha anche detto la sua sui 25 letti fantasma, giunti al nosocomio di contrada Verga, ma ancora inutilizzabili. «L’azienda ha acquisito letti per tutti gli ospedali del territorio – ha detto – Quelli di Locri sono lievemente più ampi e non entrano nel montacarichi. Ne faremo arrivare altri entro qualche mese»

Continua a leggere su IlReggino.it