Dei nove casi di variante Delta accertati in Calabria in seguito alle attività di sequenziamento effettuate dall'Istituto Zooprofilattico di Portici, sette sono riferiti a tamponi prelevati nel reggino e due nella provincia bruzia.

Altri 15 casi sospetti

In particolare, quelli del cosentino, si riferiscono ad un focolaio registrato tra un gruppo di cittadini afgani, ospiti del presidio militare di Fago del Soldato. Si tratta di collaboratori della Nato giunti in Sila nell'ambito di una operazione concordata a livello internazionale. Nel complesso i soggetti positivi in questo nucleo sono 17. Per due di loro, come detto, è stata accertata la variante Delta. Si sospetta quindi che anche gli altri 15 abbiano contratto la medesima mutazione del coronavirus.

La vaccinazione è efficace

Sono tutti in buona condizione di salute e in quarantena. Per cui non vi è nessun rischio di contagi verso l'esterno. Il completamento del ciclo di vaccinazione è perfettamente efficace per contrastare la variante Delta, il cui indice di trasmissibilità è del sessanta percento superiore rispetto al Sars-Cov 2 isolato all'origine della pandemia.

Accelerare nella prevenzione

Per questo è importante accelerare nella campagna di prevenzione. In questi giorni è possibile accedere nei centri di somministrazione senza prenotazione. Inoltre l'Asp di Cosenza, anche con il supporto dei militari, sta proseguendo incessantemente con le vaccinazioni a domicilio.

L'anomalia dei dati

Infine da segnalare un'anomalia nei numeri trasmessi quotidianamente attraverso il bollettino ufficiale. In provincia di Cosenza gli ultimi dati disponibili riferiscono di circa 4.300 positivi in isolamento domiciliare. In realtà ne sono rimasti solo poche decine. Gli operatori sono costretti ad alimentare i flussi informatici ancora a mano e devono inserire le medesime notizie su diverse piattaforme che tra di loro non dialogano. Per cui gli aggiornamenti relativi alle guarigioni sono soggetti a tempistiche davvero molto lente.