Valorizzare il patrimonio culturale della Locride in una dimensione virtuale. E’ stato questo il tema di un incontro pubblico a Locri promosso dal consiglio dell’ordine degli avvocati di Locri in collaborazione con il Fondo Ambientale Italiano. Un momento di confronto tra mondo dell’avvocatura e studiosi delle più recenti tecnologie digitali in tema di fruizione dei beni culturali.

L’industria dell’entertainment, e più nello specifico quella dei videogiochi, è considerata oggi tra le più promettenti e può essere sfruttata per colmare il distacco che la contemporaneità ha generato tra chi “crea” o custodisce il patrimonio e chi lo fruisce. Come ha rimarcato Michela Mantovani, docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. «Io porto un esempio del primo videogame del museo di Napoli – ha spiegato - che ha attratto diversi giovani proprio perchè avevano giocato a “Father and son”. Così come tanti turisti sono arrivati a visitare alla reggia di Caserta dopo aver provato il videogame Star Wars, proprio perché era ambientato lì».

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono previste misure di sostegno e di rilancio di questo settore. Tali misure si focalizzano sulla rigenerazione del patrimonio culturale e turistico e la valorizzazione degli asset, delle competenze distintive e della digitalizzazione. «Questi strumenti danno la possibilità di conoscere in modo approfondito le nostre radici e la nostra cultura – ha rimarcato il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Locri Carmela Neri – il patrimonio culturale della Calabria è ricco di tesori e anche gli avvocati che si accingeranno ad occuparsi di questi aspetti devono essere degli operatori consapevoli».