Don Pietro Cutuli e il medico Santa Minniti, protagonisti di "I satana dei vaccini", nella puntata andata in onda ieri sera hanno aiutato l'Inviato speciale ad accendere riflettori prima spenti sulla vaccinazione calabrese. Si, perché prima d'ora dei negazionisti del covid e del siero - come il parroco di Ariola di Gerocarne - in Calabria si era parlato poco o nulla, allo stesso modo di come è stato per gli operatori sanitari che per vari motivi fin qui non si sono vaccinati. Michele Macrì ha scovato la pagina facebook gestita dal sacerdote, intitolata alla Madonna di Medijugore, ovvero un profilo che ha diverse decine di migliaia di like, da dove il sacerdote trasmette anche degli audio che chiaramente collegano i vaccini agli aborti, arrivando a sostenere che «tutto ciò amplifica l'adorazione di satana».

Un modo per dire no ai vaccini, che però don Pietro non nomina - anzi nella puntata si ascolta la sua voce esortare i follower della pagina a chiamare i sieri genericamente farmaci «per evitare che ci chiudano la pagina - e quando l'Inviato speciale arriva in paese scopre che c’è chi dice che il don non userebbe la mascherina e direbbe che gli effetti del covid sono simili all'influenza. Insomma, un presunto negazionista a tutto tondo che però, di fronte alle telecamere di LaC, scappa e, anzi, al telefono si sente tentare di informarsi - parlando con quello che sembrerebbe un avvocato - se esista un modo per bloccare la futura messa in onda del servizio.

A Melito Porto Salvo, invece, l'inchiesta scopre che la responsabile del centro vaccinale interno all'ospedale non è vaccinata «perché - lei dice - sono una allergica grave, ho la dermatite e sto aspettando un vaccino diverso da quello attuali che hanno componenti che non posso assumere». Tema, questo dei vaccinatori non vaccinati, inedito in Calabria e colto con grande sorpresa dagli intervistati: ci sono colleghi che si dicono indignati, vaccinandi che si impegnano a pretendere di sapere se chi vaccina è vaccinato. Paura ma anche un caso che si collega al dibattito nazionale che ha spinto il governo a varare un decreto che introduce l'obbligo per il personale sanitario di vaccinarsi.

Sentito al telefono, Rosalbino Cerra - segretario regionale dei medici di medicina regionale - ha chiarito che «chi è affetto da dermatite non deve rinunciare al vaccino, anzi per loro è prevista la somministrazione in strutture protette». Minniti, che è sembrata tutt'altro che incoraggiante rispetto alla vaccinazione da promuovere, ha detto che «il vaccino va fatto» ma quando una persona presentatasi come bidello  - con telecamera nascosta - le ha parlato delle proprie paura per il vaccino AstraZeneca, la responsabile del Centro militese gli ha risposto «con tutti i vaccini si può morire» e, senza mandarlo dal medico di famiglia per eventuali delucidazioni, gli ha consigliato di tornare dal dirigente scolastico senza informarlo, come invece ha spiegato Cerra, che chi rinuncia al vaccino va in coda nella fila e non può cedere ad altri la prenotazione.

Insomma un protocollo che è sembrato lacunoso, comprensivo delle risate che si sentono intorno al bidello impaurito appena rivolge il suo quesito normalissimo, che impone certamente un chiarimento dell'Asp di Reggio Calabria per fugare ogni dubbio sulla messa in sicurezza della struttura diretta da Minniti. Stesso chiarimento che don Pietro non ha voluto assecondare, dopo le sue tesi negazioniste, che in studio ha confutato Giuseppe Panuccio - l'ospite della puntata che è un giovane dottorando di ricerca all’università Magna Grecia - che ha spiegato perché' la vaccinazione rimane l'arma vincente contro il covid. «Nei vaccini - ha fra l'altro detto - non si trovano affatto tracce embrionali, ma eccipienti comuni alcuni dei quali si trovano in altri farmaci o addirittura negli alimenti». La risposta migliore che la scienza può dare a chi correla di questi tempi il vaccino all'aborto e dunque "a satana".
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