VIDEO | L’Asp pitagorica ha concluso con successo la prima fase della campagna vaccinale, ma la somministrazione del siero ad anziani e soggetti fragili potrebbe essere posticipata per ritardi nelle consegne
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L’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, il 18 gennaio scorso, ha completato con successo la prima fase della campagna vaccinale anti-Covid ed è pronta a partire con la seconda, che però potrebbe slittare a fine febbraio a causa dei ritardi nella consegna del siero da parte di Pfizer. Nel suo primo incontro con la stampa, durante il quale ha annunciato anche l’entrata in funzione della macchina per processare i tamponi, il neo commissario dell’Asp pitagorica, Domenico Sperlì, ha illustrato i dati del piano vaccinale, in corso di attuazione.
Prima fase conclusa con successo
A Crotone sono state somministrate 3612 dosi di vaccino. Inizialmente, ha ricordato Sperlì, era stata previsto l’invio di 5850 dosi, ma all’Asp pitagorica – a causa dei ritardi nelle consegne - ne sono arrivate solo 3510. Il commissario, terminato il quantitativo, ha richiesto un’ulteriore fornitura di 120 dosi che è stata reperita dall’Asp di Cosenza. Tre i punti vaccinali che sono stati attivati: uno nel laboratorio di analisi del San Giovanni di Dio e dedicato al personale ospedaliero, uno nei locali Asp di Tufolo dedicato agli operatori della medicina territoriale e un terzo mobile, composto da sei team, che hanno raggiunto le 29 Rsa in tutta la provincia, per vaccinare operatori e ospiti delle strutture. Dalla prima fase della campagna vaccinale, a causa dell’insufficienza delle dosi di siero anti-Covid, sono rimasti esclusi circa 100 soggetti, una trentina dei quali medici, che verranno comunque immunizzati a breve, appena terminata la somministrazione della dose di richiamo a chi ha già ricevuto la prima inoculazione.
Ritardi nella seconda fase?
I ritardi nella consegna del vaccino potrebbero penalizzare anche l’avvio della seconda fase del piano vaccinale, che potrebbe slittare a fine febbraio. Attendono dunque di ricevere il siero anti-Covid, i soggetti fragili (con particolari patologie o a rischio socio-demografico) e gli anziani. Per individuare i primi, l’azienda ricorrerà ai dati dell’anagrafe sanitaria e potrebbe coinvolgere anche i Comuni. Per quanta riguarda, i secondi, stando ai dati dell’ultimo censimento, in provincia si contano 15.290 soggetti ultrasessantenni, 3.056 dei quali con una età superiore agli 80 anni. In questa seconda fase, l’Asp ha in programma di incrementare i punti vaccinali in tutta la provincia. Nel corso dell’incontro, infine, Sperlì ha comunicato di essere al lavoro per risolvere le criticità che interessano la postazione del servizio 118 di Mesoraca e garantito massimo impegno a mantenere in funzione la Terapia intensiva neonatale del San Giovanni di Dio.