Oltre mille vaccini dirottati dalla Regione Calabria da Vibo a Reggio Calabria. La richiesta è pervenuta direttamente al commissario straordinario dell’azienda vibonese Maria Bernardi che non ha potuto far altro che prenderne atto. Altre dosi già destinate al Vibonese, in arrivo oggi, prenderanno la via del Reggino, con buona pace dei sanitari già mobilitati che si vedranno costretti a rivedere i loro programmi e dei sindaci, a dir poco delusi da tale provvedimento. Secondo i più critici la decisione che penalizza evidentemente il territorio, «ancora una volta scippato di un suo diritto», sarebbe da ascrivere ad «una campagna vaccinale che nel Reggino procede alla rinfusa» e che richiede dunque, uno stanziamento di sieri maggiore del previsto. Tanto che si parla apertamente di «caos vaccini a Reggio Calabria».

In ogni caso gli amministratori vibonesi sembrano determinati a non far passare la cosa in silenzio. Dopo le proteste di ieri del sindaco di Dasà Raffaele Scaturchio (vicepresidente della Conferenza dei sindaci) e dei malumori del giorno prima emersi nella seduta dell’organismo di indirizzo della sanità territoriale, dove la Bernardi ha dato notizia dello “scippo”, il sindaco di Vibo e presidente dell’assemblea Maria Limardo ha convocato per oggi, mercoledì 10 marzo, alle 15 una mobilitazione davanti all’Asp.

Qui convergeranno i primi cittadini vibonesi per una convocazione straordinaria della Conferenza dei sindaci, in fascia tricolore. Nella veste di sindaco di Vibo Valentia, e quindi autorità sanitaria locale, ha azionato il diritto di accesso di avere copia dell’ordine di servizio al fine di valutare congiuntamente all’avvocatura comunale un ricorso all’autorità giudiziaria per l’annullamento di questo assurdo provvedimento.

«Di fronte a questo “scippo” insieme a tutti i colleghi sindaci - ha tuonato la Limardo - non rimarremo fermi e siamo disposti ad azioni eclatanti per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini. Non siamo più disposti a tollerare provvedimenti che penalizzano e mortificano, ancora una volta, questo territorio e non esiteremo ad investire le più alte cariche istituzionali della Repubblica per sapere se anche in questa provincia vige la Costituzione italiana e soprattutto viene garantito il diritto alla salute definito in maniera solenne un diritto fondamentale dell’individuo».

«Trovo assurda – ha aggiunto la Limardo - questa decisione da parte del commissario straordinario per la sanità che, invece, di accelerare nella campagna di vaccinazione in questo territorio ha pensato di sottrarre i vaccini a beneficio delle altre province calabresi. A tutto questo mi opporrò con determinazione e fermezza perché i cittadini di questa provincia hanno uguali diritti degli altri calabresi e sino ad oggi hanno pagato un prezzo altissimo in tema di disservizi sul fronte sanitario».