VIDEO | Il dato sulle scorte diffuso dal Sole 24 Ore smentisce il presidente f.f. Nino Spirlì sugli accantonamenti per effettuare la seconda iniezione. Per gli ottuagenari disponibili appena 26mila dosi
Tutti gli articoli di Cronaca
Nino Spirlì continua a parlare di una fantomatica riserva di vaccini Pfizer pari al trenta percento delle dosi consegnate. Ma i dati ufficiali smentiscono clamorosamente il presidente facente funzioni della Regione, riabilitando davanti all'opinione pubblica nazionale gli operatori sanitari della Calabria i quali stanno facendo i salti mortali per condurre la campagna vaccinale di ottuagenari e persone fragili, nonostante le risicatissime dotazioni di farmaco a disposizione.
I numeri della somministrazione
I numeri, forniti dal Sole 24 ore, sono implacabili: ad oggi sono state iniettate ben il 92 percento delle dosi Pfizer consegnate, ovvero 180.051 su 196.060. Ne restano appena 16 mila per arrivare fino a martedì prossimo, quando giungerà un nuovo agognato e si spera più cospicuo rifornimento. Scarseggia anche il prodotto Moderna: in Calabria ne sono giunte soltanto 21.500 dosi di cui 11.295 già somministrate.
Per gli anziani solo le briciole
In sostanza, per gli ultraottantenni e per i soggetti affetti da patologia, nei frigoriferi delle varie aziende ospedaliere e sanitarie delle cinque province sono conservate 26.214 dosi tra Pfizer e Moderna. Altro che riserva: si sta già procedendo a rinviare le sedute di richiamo già in calendario. La linea è quella di destinare il Moderna alle prime dosi, le Pfizer alle seconde. Ma solo in provincia di Cosenza questa settimana di richiami Pfizer dovevano farsene poco più di undicimila. Invece, si apprende dall'Asp, si arriverà a coprirne solo 3.500 ovvero un terzo del fabbisogno.
Astrazeneca a go go
A gonfiare i dati facendo apparire la Calabria come la regione meno efficiente d'Italia ci sono di contro le forniture abbondanti di Astrazeneca. Ne risultano disponibili 54.227. Ed è il motivo per cui si procede con maggiore rapidità alle vaccinazioni delle forze dell'ordine, del personale scolastico e di altre categorie di servizi prioritari mentre rimangono indietro le fasce più esposte al rischio di mortalità.
Rischio di overbooking
L'ampia disponibilità di Astrazeneca dovrebbe forse indurre, a questo punto, per imprimere un'accelerazione almeno dove possibile, ad ampliare la possibilità di prenotarsi su piattaforma informatica, anche alle categorie a cui può essere somministrato il farmaco anglo-svedese. Impossibile invece accorciare i tempi di attesa per chi deve ricevere Pfizer o Moderna. Senza avere certezze sulle prossime consegne è troppo alto il rischio di trovarsi in overbooking.