VIDEO | Lo ha deciso la Regione Calabria dopo la riduzione delle scorte di fiale disposta in maniera unilaterale dalla casa farmaceutica Pfizer. Lunedì è attesa una nuova consegna e si spera di poter superare il problema
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Contrordine. Dopo una prima disposizione attraverso cui si forniva il via libera all'uso delle dosi destinate ai richiami per effettuare le prime vaccinazioni, arriva il dietrofront della Regione. Le indicazioni sono contenute nel nuovo programma diramato dal delegato del soggetto attuatore per l'emergenza Covid in Calabria, Antonio Belcastro, che adotta la linea della cautela dopo il taglio unilaterale nella distribuzione dei vaccini operato dalla Pfizer.
Ancora tagli?
E la Cittadella, d'intesa con la Conferenza Stato/Regioni, annuncia battaglia contro la casa farmaceutica esprimendo la «necessità di verificare eventuali inadempienze contrattuali e conseguenti azioni giudiziarie». Tuttavia, la prospettiva appare ancora tutt'altro che rosea. All'orizzonte si profila un'altra settimana d'incertezza nella distribuzione dei vaccini che dovrebbe avvenire il prossimo lunedì. Nella nota indirizzata a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere il delegato del soggetto attuatore riferisce infatti che «purtroppo ancora non si ha certezza circa la definitiva risoluzione delle criticità che hanno portato ad una significativa riduzione delle forniture da parte di Pfizer, che dovrebbe essere riferita solo a questa settimana».
La linea della cautela
La prossima, infatti, e quindi lunedì quando è in programma l'arrivo del nuovo carico la Regione spera di poter spuntare un riequilibrio delle consegne. «In questo modo - spiega Antonio Belcastro - alla nostra regione dovrebbero essere consegnati, oltre ai 12 vassoi già programmati, anche i 5 che non ci sono stati consegnati martedì 19». Da qui, l'adozione della linea della cautela per evitare di mettere a rischio la campagna vaccinale e, in particolar modo, la fase dei richiami che è iniziata già da giorni in tutti i presidi ospedalieri calabresi. Una comunicazione di segno opposto a quella trasmessa venerdì scorso, quando si invitavano le aziende ad «utilizzare nell'immediato tutte le dosi finora consegnate evitando momentaneamente di stoccare il 30% del quantitativo consegnato e destinato alla gestione delle dosi vaccinali necessarie per effettuare il richiamo».
Stop alle prime vaccinazioni
Il contrordine, quindi, e la richiesta di «garantire prioritariamente la somministrazione delle seconde dosi a tutti coloro che hanno già effettuato la prima, fermo restando le categorie target già individuate: operatori sanitari e sociosanitari e personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani». Restano, pertanto, in stand by le nuove categorie indicate nella comunicazione dello scorso venerdì, quando la competenza sugli specialisti ambulatoriali, sui medici di medicina generale, sui pediatri di libera scelta, sui farmacisti di comunità, sugli informatori scientifici, sui volontari a supporto delle attività sanitari, sugli operatori degli studi medici, sui veterinari e sugli odontoiatri era passata dalle aziende sanitarie provinciali in capo alle aziende ospedaliere.