Contrordine, non è così scontato che i medici di famiglia possano vaccinare gli anziani over 80. Neanche una settimana fa un accordo tra la Regione, il commissario Longo e la Federazione dei medici di base coinvolgeva questi professionisti, ma c’è chi avanza dubbi sulla praticabilità della misura annunciata. Bruno Cristiano, segretario provinciale di Reggio Calabria della Fimmg, chiarisce: «Con i vaccini oggi a disposizione noi non possiamo intervenire né in ambulatorio né a domicilio».

Il medico tira il freno, quindi, perché la categoria non è nelle condizioni logistiche per trattare i vaccini che necessitano di alte temperature. «Potremmo fare massimo due somministrazioni all’ora – prosegue – ma poi rischiamo di buttare il resto del flacone, poichè noi dobbiamo anche assicurare la vigilanza dell’anziano e si perde tempo». Per Cristiano non è fattibile, il protocollo d’intesa che hanno in mente alla Regione, e il segretario invece crede possibile un’altra soluzione. «Gli anziani sopra gli 80 anni – spiega – andrebbero vaccinati in strutture dedicate, certo segnalati da noi che ne conosciamo la storia sanitaria, mentre noi potremmo dedicarci alle altre categorie quelle che possono essere trattate con vaccini che non hanno biosgno della catena del freddo per conservarsi».

In Calabria, da dicembre ad oggi, sembra passato un secolo dall’entusiasmo per la vaccinazione. La regione rimane al penultimo posto nella classifica delle somministrazioni. Peggio di noi solo la Liguria, e mentre regioni come il Lazio hanno iniziato a immunizzare gli ottuagenari, la Calabria in questi giorni sta ancora completando il richiamo per gli operatori sanitari.
Pronti, i medici di famiglia, ma non per gli anziani, Cristiano assicura che non è un problema economico - «la vita di una persona vale molto di più, e noi siamo una categoria privilegiata» - e, tra problemi nazionali di provvista e incomprensioni locali, la pianificazione fatta a gennaio è già saltata. Il Piano Longo deve essere rivisto, anche alla luce di quanto detto dal presidente Spirlì – dopo l’annuncio dell’intesa con la Fmmg – ovvero che gli anziani con patologie vanno vaccinati certamente dentro strutture sanitarie pronte a intervenire in caso di effetti collaterali.