Circa undici milioni di dosi Pfizer a luglio, con arrivi del vaccino mRna rivisti al ribasso per le Regioni rispetto al mese di giugno, quando il Paese aveva beneficiato degli anticipi di forniture. Ma la campagna vaccinale al momento prosegue senza sosta: sono 45 milioni 767.366 le somministrazioni effettuate finora in Italia dall'inizio della vaccinazione anti-Covid e ieri ne sono state effettuate oltre 510mila.

Il 26,24% della popolazione nel nostro Paese ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 24,43% ha ricevuto una sola dose. Almeno uno shot è stato somministrato a oltre il 50%. Considerando la popolazione vaccinabile (dai 12 anni in su), la percentuale sale al 58,45% mentre il 29,12% ha la totale copertura (richiamo o monodose). Il trend dei numeri, salvo ulteriori colpi di scena a cui la campagna vaccinale ci ha abituati, dovrebbe dunque restare lo stesso anche nel prossimo mese.

A rassicurare i territori è lo stesso Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, che ribadisce: «la quantità complessiva di vaccini disponibile entro settembre consentirà comunque di raggiungere l'obiettivo di immunizzare nei tempi previsti l'80% della platea dei vaccinabili». La risposta punta a tranquillizzare in particolare la Toscana, che aveva lanciato l'allarme sul rischio di un rallentamento della campagna per gli under 60.

I tecnici della Regione, che avevano paventato i segnali di un dimezzamento degli arrivi, restano dunque in stand-by, in attesa dei carichi nei prossimi giorni. In quel caso - se i numeri della riduzione fossero confermati - nella regione molte delle 150mila persone che hanno prenotato la prima dose con il vaccino americano potrebbero vedersi spostare l'appuntamento.

«Le consegne di Pzifer a luglio, preventivate alle Regioni, sebbene siano leggermente inferiori all'auspicato sono sostanzialmente in linea con le previsioni - sottolinea il generale -. Non vanno confrontate con quelle di giugno che comprendevano anticipi di forniture». L'ultimo calcolo della struttura commissariale per il cosiddetto 'Q3', il terzo trimestre di arrivi nel 2021, parla di 31 milioni di dosi Pfizer, 14 di Moderna (entrambi mRna), 26 milioni di Astrazeneca e 16 del mondose Johnson & Johnson. Ma negli ultimi giorni il generale ha anche annunciato un aumento rispetto a questi numeri, parlando di «oltre 54 milioni dosi mRna impiegabili per chiudere sicuramente la campagna» e - nel caso di un anticipo deciso a livello europeo, dell'ulteriore possibilità di velocizzare.

Con Astrazeneca e Johnson & Johnson destinati soltanto agli over 60 - il secondo anche per facilitare l'immunizzazione in tempi rapidi di "popolazioni non stanziali o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa", come ad esempio i lavoratori migranti stagionali - resta un'incognita la destinazione dei 26 milioni di Astrazeneca, visto che la platea di ultrassessantenni ancora non immunizzati è di circa 2,8 milioni.

E una parte delle dosi del siero di Oxford sarà sicuramente destinato al richiamo di chi rifiuterà la vaccinazione eterologa. Sul mix di vaccini il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri è anche andato oltre annunciando: «la terza dose non necessariamente sarà con lo stesso vaccino. È possibile che questi vaccini debbano essere modificati in base alle varianti. La terza dose sarà, molto probabilmente, di un terzo vaccino. Più efficace per le varianti».